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Lussuria
Data: 05/06/2021, Categorie: Trans Autore: lisaslut, Fonte: Annunci69
... lasciai andare abbandonandomi completamente al suo controllo finché urlando mi riempì letteralmente la bocca di sperma. “inghiotti tutto troia” gridò dandomi uno schiaffo mentre mi sbatteva il cazzo congestionato sul viso. Nonostante il tentativo di ubbidirli rivoli bianchi di saliva e sperma mi colarono dalla bocca. Prese il telefono e me lo avvicinò al viso riprendendomi. Tremavamo entrambi, avevo la sensazione di essere mentalmente malato, come posseduto da un demone che mi aveva reso ninfomane e che riempiva i miei pensieri solo di sesso. Nonostante la cavalcata animalesca nella testa mi passò il pensiero che era un peccato non aver avuto anche un altro cazzo che mi sborrava nel culo mentre lui mi stuprava la bocca. Un pensiero perverso che mi fece uscire una risata inaspettata e malata mischiata ad ansiti e gemiti. Lui mi guardò e rise soddisfatto quasi intuisse cosa mi stesse passando per la testa. Il sabato successivo mia zia mi avvisò che non sarebbe tornata a casa fino alla domenica sera e Hamed organizzò qualcosa per quel weekend. MI sentivo strana, molto energica e sicura di me. Un po’ brilla, forse per via della pastiglia che mi aveva ordinato di ingerire mezzora prima dell’incontro. Il fatto di avere finalmente un uomo mio di sapere di essere ammirata e desiderata aveva profondamente mutato il mio modo di percepirmi. Poco importava se mi trattava come una zoccola senza rispetto, a me quell’atteggiamento eccitava da morire. Scendevo le scale, il ...
... ticchettio dei miei tacchi altissimi mi faceva sentire una vera femmina. Il mio culone andava avanti e indietro avvolto in una minigonna in lana leggera che ne riprendeva esattamente le forme. Adoravo sculettare sui tacchi. Una volta sul marciapiedi Hamed mi si avvicinò e mi mostro il telefono dove apparivo intenta a ciucciargli il cazzo. Mi infilò una mano sotto la gonna e iniziò a palpeggiarmi il culo. Arrivò all’improvviso un grosso SUV. Ne scesero tre uomini di colore probabilmente anche loro Egiziani come Hamed. I quattro si misero a discutere animatamente nella loro lingua, non riuscivo a capire nulla ma era chiaro che i tre volevano qualcosa che Hamed non voleva concedergli perché continuava in modo sempre più acceso a fare cenno di no con la testa e con le mani. Vista la situazione mi ero un po’ allontanata ma i nuovi arrivati ogni tanto mi lanciavano degli sguardi attenti quasi temessero che me ne andassi via. Senza preavviso l più grosso dei tre colpì hamed con un pugno allo stomaco che lo fece piegare in due. Spaventata, nonostante i tacchi mi misi a correre con l’idea di nascondermi da qualche parte per evitare di venir coinvolta nella rissa. Scesi il più rapidamente che potei la discesa che portava al garage sotterraneo costruito sotto la palazzina, pensai rapidamente che potevo provare a nascondermi fra le macchine parcheggiate. Vidi la porta del magazzino delle scope e decisi di infilarmici. Aprii leggermente la porta ma non ebbi tempo di richiuderla ...