Vicino Perverso - 4 pt
Data: 26/01/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Isaia, Fonte: EroticiRacconti
Cinque anni trascorsi senza che me ne accorgessi.
Cinque anni trascorsi all’interno delle stesse quattro mura, vittima delle angherie di quello che un tempo era il mio giovane dirimpettaio.
Scommetto che vi state chiedendo come io abbia fatto a non dare di matto. Beh, il merito è tutto di Federico che con le sue trovate assurde riuscì a tenermi sempre impegnata, sia fisicamente che mentalmente.
Per tutto il tempo in cui dividemmo il letto, Federico mi impose di prendermi cura del mio corpo con un’attenzione maniacale. Mi faceva fare esercizio fisico tre/quattro volte la settimana, con programmi di allenamento ben strutturati in modo che allenassi principalmente gambe, addome e, ovviamente, glutei. In sua assenza, a supervisionare i miei allenamenti c’era Lorenzo, che ormai consideravo più come un sergente che come il mio figlio maggiore. Lorenzo era diventato sempre più severo e si atteneva scrupolosamente alle diverse regole imposte da “Papà Federico”, anche se nel suo sguardo percepivo un accenno di gelosia e disgusto nei confronti di quello che si era imposto come suo nuovo “padre” e che, col passare degli anni, diveniva sempre più evidente.
L’attenzione maniacale con cui dovevo prendermi cura del mio corpo non si limitava all’esercizio fisico o al vestiario sexy che ero costretta ad indossare, ma passava anche per una dieta equilibrata e, soprattutto, per tutto ciò che poteva concernere il cosiddetto trucco e parrucco al quale Federico aveva destinato un ...
... angolo della nostra camera da letto. Qualsiasi prodotto che vi possa venire in mente, Federico se lo era procurato e vigilava che io ne facessi uso. Infine, ogni qualvolta ce ne fosse bisogno, chiamava una signora dell’est che veniva ad acconciarmi i capelli. Più che una donna era una vera megera, grassa e dallo sguardo spaventoso, ma nel suo mestiere era fenomenale. Tutt’ora non so se sapesse l’italiano in quanto non ebbi mai nessuno scambio verbale con lei. Io non ero autorizzata a parlare con nessuno senza il permesso di Federico e lei non aveva alcuna intenzione di rivolgermi la parola. Ciò che mi restò davvero impresso fu lo sguardo indifferente che mi rivolgeva ad ogni nostro incontro, come se fosse abituata a vedere donne in condizioni simili a quelle in cui riversavo io. Nonostante ciò, una parte di me era sempre contenta di vederla.
Dopotutto era l’unica faccia nuova che potevo vedere oltre quelle dei membri appartenenti alla mia “Famiglia”.
Mangiavo in religioso silenzio la mia cena, quando ad un tratto Federico prese a parlare coprendo il servizio in onda sul televisore con il suo vocione “Come sapete a seguito della mia promozione, ho molte più responsabilità a lavoro…” disse sospirando. “D’ora in poi dovrò viaggiare per controllare che nelle filiali rispettino le regole imposte dalla capogruppo… aaah se fossero tutti ligi al dovere e al rispetto delle regole come noi quattro, questo sarebbe un mondo migliore!” esclamò convinto per davvero di ciò che diceva. ...