1. Io e la mia amica in un bagno di discoteca


    Data: 03/06/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Lesbo Autore: giorgina13, Fonte: RaccontiMilu

    ... suo respiro si faceva sempre più affannoso. Non so se fossi pronta a baciarla di nuovo. Poco prima era stata un’emozione troppo forte che mi aveva quasi tolto il respiro. Però alla fine mi arresi alla passione e mi avventai sulle sue labbra, mordendole e assaporandole con tutta me stessa. Lei infilò la sua lingua nella mia bocca, ma non come prima: ora era più dolce e sensuale. Non riuscivo a staccarmi più dalle sue labbra.
    
    Subito dopo però mi imposi di spostarmi da quel buco nero che mi risucchiava del tutto. Per fortuna quel giorno aveva messo un top molto semplice da sbottonare, che mi facilitò a spogliarla. Lei fece lo stesso con me. Io ero ancora seduta su di lei e accarezzandola tutta condussi le mie mani dietro la sua schiena bollente per slacciarle il reggiseno. Non ero mai riuscita a vederla nuda perché ogni volta si copriva davanti a me. Adesso però mi ritrovai il suo seno davanti e notai con mio grande piacere che aveva i capezzoli induriti. Condussi la mia lingua su uno dei due e inizia a succhiarlo e morderlo fino a che non iniziò ad avere il respiro affannoso. Allora continuando con una mano ad accarezzarle quel seno, con la lingua mi spostai sull’altro, questa volta compiendo dei movimenti circolari. Cazzo quanto le piaceva. Potevo avvertirlo guardandola negli occhi che mi imploravano di continuare. Era come se nessuno l’avesse mai toccata in quel modo. Ma non poteva bastare, dovevo fare di più.
    
    Tornai a baciarla sule labbra e sul collo e la alzai dal ...
    ... gabinetto. Le mie mani scivolarono sui suoi fianchi, coperti da una sola esile gonna. Tutto d’un tratto lei si discostò e si allontanò. Mi sorprese: iniziò a sfilarsi la gonna sensualmente guardandomi con un quello sguardo che mi aveva fatto innamorare di lei, misto tra sensualità e complicità. Cazzo quanto mi piaceva. Non mi ero mai sentita così tanto eccitata.
    
    Aveva delle mutandine color carne e riuscì a notare subito che era tutta bagnata. I miei ormoni mi imploravano di avventarmi su di lei e scoparla con tutta l’energia che avessi dentro. Ma io non riuscivo a muovermi. Anzi, meglio, non volevo farlo. Era una visione troppo incantevole per porne fine.
    
    Dopo un po’, però, riuscì ad avvicinarmi, la girai e iniziai a baciarla lungo tutta la schiena. Pian piano scendevo verso il basso e nel mentre le mie mani si facevano spazio tra le sue cosce, strofinando ed accarezzando da dietro la sua vagina ormai sempre più bagnata.
    
    Le sfilai le mutandine e mi diressi con la lingua in basso. Il solo contatto con le sue natiche la fece gemere e allora decisi di piegarla a 90 e infilarle due dita, mentre la lingua era ancora impegnata a farla godere da dietro. Non sapendo come le piacesse, iniziai a muovere le dita prima lentamente e pian piano aumentai il ritmo. Iniziò ad ansimare sempre più forte, implorandomi di continuare fino a che non ebbe un primo orgasmo.
    
    Io tuttavia avvertivo che lei aveva ancora voglia di godere ed io volevo dimostrarle di riuscire a farle provare ancora ...