Mia moglie Monica – Sardegna, il voyeur
Data: 23/05/2021,
Categorie:
Cuckold
Etero
Voyeur
Autore: Nebulus_Drake, Fonte: RaccontiMilu
“Ci sei amore?” mi chiese Monica ormai prossima all’orgasmo. “Non ancora amore…” “Non resisto più. Ti dispiace se vengo?” “Vai amore, vieni quando vuoi.” Lei si abbassò fino a quando il suo busto non fu aderente al mio, fummo guancia contro guancia, il suo respiro si fece sempre più affannoso, avvicinò la bocca al mio orecchio e mi sussurrò: “Vengo amore…” Il suo corpo fu attraversato da violente contrazioni, fino a quando, senza più forze, si adagiò completamente sopra di me e rimase così per un paio di minuti. Intanto le accarezzavo la schiena, i fianchi e il suo magnifico culo, che in quella posizione non vedevo, la cui immagine però era indelebilmente impressa nella mia mente. Eravamo arrivati in Sardegna per le nostre vacanze da una settimana e quella fu l’undicesima scopata dal nostro arrivo. Monica quell’estate era sessualmente indemoniata. Probabilmente iniziava ad avere le scalmane che precedono la menopausa; anche se il suo aspetto e la sua sensualità la facevano sembrare una 35enne, aveva quasi 50 anni. Io, sebbene più giovane di qualche anno, in quella settimana faticai un po’ a stare dietro al susseguirsi frenetico delle sue voglie di sesso. Dopo essersi ripresa dall’orgasmo, Monica si mise al mio fianco e mi disse: “Adesso tocca a te! Come vuoi che ti faccia venire? Mano, bocca…” “Ti andrebbe ti metterti in spaccata?” Mi sorrise. Sapeva che era la mia posizione preferita ed era certa che la mia resistenza avrebbe abdicato molto velocemente. Si sdraiò sul suo ...
... asciugamano, raccolse sul suo busto, unendo le sue splendide e lunghissime gambe le distese a candela verso il cielo e, lentamente, iniziò a spalancarle sempre di più, tenendole perfettamente distese, fino a quando i suoi piedi non arrivarono a toccare la sabbia. Sapeva che mi piaceva molto assistere a quella manovra che la portava ad assumere quella posizione così dannatamente oscena, con la sua vulva che sembrava una rosa appena sbocciata, i suoi petali brillavano al sole coperti della sua densa rugiada e il suo clitoride che turgido svettava sul lato superiore. Per raggiungere quella posizione, a Monica, forte del suo intenso e continuo allenamento, sarebbero bastati pochi istanti, invece lei lo faceva durare anche dieci secondi, per darmi modo di osservarla schiudersi il più a lungo possibile. Poi mi guardava trionfante, come a dire: “Hai visto che strafiga ti sta davanti? Dove la trovi un’altra come me che fa queste cose?” A quella visione ruppi gli indugi, mi inginocchiai davanti a lei, puntai il mio membro all’ingresso della sua corona ed entrai lentamente per gustarmi al massimo quel momento. La sentii rilassare i suoi muscoli vaginali per favorirmi l’ingresso. Quando fui completamente dentro di lei mi fermai. Sapeva bene cosa volevo, così iniziò a contrarre e rilasciare, prima lentamente, poi sempre più velocemente, i suoi muscoli interni. Eravamo immobili ma avevo le stesse sensazioni che dà una scopata furiosa. Non avrei resistito ancora un minuto, quando Monica mi ...