La trasformazione di Jennifer – Cap.21
Data: 19/05/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu
Sono Jennifer, ho 23 anni, ho i capelli nero corvino, gli occhi color turchese, un bel seno prosperoso e gambe affusolate e lunghe, sono alta 1,70. Fino a poco tempo fa avevo un fidanzato, una ragazza normale e carina, forse bella. Poi un errore e sono diventata schiava di un uomo, che mi ha usato per il suo divertimento. Pensavo comunque di aver trovato con lui un equilibrio. Ma mi ha venduto a un altro uomo. Per soldi. Ora sono di proprietà di questo uomo. Devo trovare il modo di riuscire ad avere un nuovo equilibrio.
Jennifer era legata a quella maledetta tavola fredda, il terrore si era impossessato della sua anima e del suo corpo. Il Medico si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò parole con suono mellifluo, ma agghiaccianti per la sua mente. Le disse con dolcezza: io e i miei ragazzi ci divertiamo e traiamo piacere da tuo dolore, più tu soffri più noi godiamo. Faremo di tutto per procurarti dolore, sia fisico che mentale. I miei due ragazzi sono insaziabili. Non smetterebbero mai di fare male. Adesso ti racconto cosa fecero alla loro baby sitter. In effetti era la mia prima schiava in casa, ma loro non lo sapevano. Un giorno tornai a casa e li vidi giocare con lei, che era legata. Aveva segni di bruciature di sigaretta, l’avevano scopata, frustata e presa a schiaffi. Ma quando entrai lei era carponi e loro prendevano a calci il suo seno, uno da una parte e l’altro dall’altra. Li fermai. Come ti ho detto sono insaziabili. Ora tu sarai la loro baby sitter e la mia ...
... serva.
Jennifer era impietrita, non riusciva a immaginarsi nelle mani di quei tre. I due ragazzi dissero all’unisono al padre: dai papà, falle male! Facci divertire.
Il padre li guardò benevolmente, poi guardò la schiava e disse: cominciamo. Prese dalla borsa i ferri del mestiere, tornò sul tavolo, prese un capezzolo tra l’indice e il pollice e cominciò a stringere. Intanto le due bestie si erano spogliate e avevano cominciato a masturbarsi. Avevano il membro davanti al viso di Jennifer. Ogni tanto lo toccavano. Lei vedeva i due glandi sopra di lei. Intanto il padre stringeva sempre più forte, il dolore cominciava a farsi sentire, ma decise di resistere. Il Medico stringeva con tutta la sua forza di medico ortopedico il capezzolo destro. Poi all’improvviso il dolore cambio di forza e intensità. Divenne acuto, come quando ti fanno una puntura. Solo che non finiva mai. Le riempiva la testa, il cervello le diceva di scappare, ma non poteva muoversi. Poi sentì che il dolore si affievoliva ma subito un’altra stilettata. Il Medico non era entrato con un colpo secco. Entrava passo passo, di millimetro in millimetro in modo tale da far assuefare quel pezzo al dolore e quindi entrare un altro po’. Il dolore si sarebbe protratto nel tempo e nello spazio, aumentando a ogni piccolo movimento. Non resistette più e cominciò a urlare tutto il suo dolore e la sua rabbia. I ragazzi ridevano felici perché finalmente il suo viso si era tramutato in una maschera di dolore e terrore. Ma il ...