1. Io, la mia ragazza e mia mamma


    Data: 18/05/2021, Categorie: Incesti Autore: Chimera, Fonte: RaccontiMilu

    ... dubbio ogni morale che ha, lo capisco. Avrà una vita per farlo, ora si goda il momento, riprenda da protagonista ciò che abbiamo iniziato.” Così facendo Ilaria si avvicinò al mio cazzo ed iniziò a succhiarlo nuovamente. I: “Viene a darmi una mano?” M: “Non sono capace, non l’ho mai fatto.” I: “Meglio… Mi piacerà insegnarle!” disse sorridendo mentre mia madre si avvicinava a gattoni.
    
    Continua…
    
    Come prosegu’ la cosa? Scopammo tutta la notte. Il mattino dopo, al contrario di ciò che pensavo, non ci fu imbarazzo. Io e Ilaria ci alzammo nudi, mia madre si mise solo l’intimo ma durò poco poiché Ilaria iniziò a provocarci già di prima mattina, e finimmo di nuovo a letto a smaltire la colazione. Prosegu’ così tutta la settimana e per i mesi successivi in cui Ilaria si prodig’ a fare da insegnante sessuale a mia mamma. Le insegnò da prima a fare i pompini, ad utilizzare in modo perfetto le tette, a fare seghe con i piedi, leccare una figa, utilizzare uno strap-on, insomma a far felici uomini e donne con noi due come “cavie”, ed infine la convinse a fare sesso anale che era il suo più grande taboo. Io ovviamente le davo ripetizione anche quando Ilaria non c’era. Non ci fu mai un freno o un finto moralismo, ormai eravamo andati troppo oltre, divenendo totalmente un trio fatto di depravazione. Ma la cosa prima o poi doveva finire, lo sapevamo tutti e 3, ma come sempre l’unica che aveva un piano era Ilaria. E così dopo qualche mese dalla prima esperienza Ilaria disse: “Stasera ...
    ... mettetevi in tiro che usciamo… Anzi, signora a lei la vesto io” Io e mia mamma rimanemmo spiazzati, ma comprendemmo le intenzioni di Ilaria, mia mamma dopo essere diventata una “troia” domestica doveva aprirsi al mondo. Così quella sera uscimmo, andammo in un disco-pub frequentato più che altro da ragazzini. Avevamo tutti gli occhi addosso, non solo perché mia madre in quel contesto stonava, ma anche perché Ilaria l’aveva fatta vestire da vera troia: Stivali lunghi fino al ginocchio, minigonna senza mutande, quando si chinava le si vedeva il pelo (Ilaria insistette per farglielo mantenere, “fa più donna matura” disse) ed una maglietta molto scollata. Ci sedemmo e bevemmo un drink, c’era un gruppetto di tre ragazzi che fissava mia madre in modo insistente, soprattutto il “capobranco” . I: “Quei ragazzi la fissano, &egrave l’occasione buona. Ascolti me: Si metta l’indice in bocca come se stesse facendo un pompino e poi con lo stesso indice gli faccia segno di avvicinarsi.” Così fece e loro, come previsto, vennero al tavolo. Non ricordo i loro nomi, perciò li chiamerò R1, R2, R3. Breve descrizione: R1″Il fighetto” belloccio, classico bimbominkia; R2 “lo sportivo” alto e muscoloso, un bel ragazzo nel complesso; R3 “lo sfigato” molto alto e magro con i capelli lunghi. R1: “Ci possiamo unire a voi?” I: “Prego, sedetevi” Ci presentammo, dopo aver scoperto che la donna fosse mia mamma l’unico a parlare fu R1: “Amico hai davvero una bella mamma… Molto giovanile, non &egrave un problema se ...