Senza Scampo
Data: 18/05/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Apocalisse, Fonte: RaccontiMilu
... all’anca e si piegò sudi lei sgranando gli occhi su quella fica succosa, il naso che quasi le toccava i peli del pube. Da quella distanza poteva vederle tutto: da una parte e all’altra del cordone attorcigliato delle mutandine che divideva in due la figa, i peli sottolineavano l’oscenità di quella lunga fessura di carne rossa. Il vecchio si mise ad inspirare con le narici ed Daniela, le gote in fiamme, capì che stava annusandola. L’annusava come un cane annusa una cagna, inebriandosi dell’odore che esalava dal suo sesso, con un piacere bestiale. Le tempie che le pulsavano selvaggia mente, la giovane donna credette di essere sul punto di svenire. Alberti ridacchiò. ‘Caspita, mia cara, vedo che si sta bagnando sotto! Qui non ci sono dubbi.., sarà anche una mammina premurosa, ma è certamente anche una viziosa… !’ Infilandole un dito sotto le mutandine, il vecchio ne sollevò leggermente la stoffa evidenziando una macchia umida. Daniela sconvolta girò la testa dall’altra parte. Il cuore le batteva all’impazzata. Senza distogliere lo sguardo dalla donna, Alberti si rovesciò sulla sua vecchia poltrona di pelle allungando le gambe sopra al ripiano della scrivania. Il vecchio prese una lente di ingrandimento che si trovava sul piano usandola, per esaminare alla luce della lampada quei peletti che aveva strappato dal pube della giovane donna quando l’aveva pizzicata con le unghie. Poi, con tono severo, disse, ‘si tolga la gonna… ‘ Daniela cercò di protestare ma l’uomo la tacitò ...
... bruscamente. ‘Non voglio ripetermi, lo sa a cosa va incontro se non la finisce di darmi sui nervi ‘. non ho tempo da perdere con lei, anzi si spogli completamente! ‘ Paralizzata dalla vergogna, Daniela provò l’impulso di girarsi e fuggire, ma le sue gambe erano immobilizzate. La sua mente stava cercando disperatamente una via d’uscita. Calò un silenzio glaciale, gli occhi del vecchio fissi su di lei, Daniela che non riusciva a trovare nulla da dire, non sapeva come reagire, rimaneva lì in piedi con la gonna alzata come congelata dall’imbarazzo e dalla paura. Pensò alla sua famiglia, alla vita che voleva salvare. Parlò tenendo lo sguardo al pavimento. ‘ Rimarrà’ tutto’ fra queste mura?’ chiese infine, con la voce rotta di pianto. Il porco rispose con un tono di sufficienza,’ può darsi’. Non era nemmeno una promessa, non era niente. Ma era tutto quello che Daniela aveva. La donna cercò la forza di alzare gli occhi verso di lui e annuì lentamente, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime e le labbra le tremavano. Singhiozzando, Daniela si sfilò la maglia, appoggiandola alla sedia accanto, e poi portò le mani ai bottoncini della camicetta, cominciando a slacciarli. Lottò con ogni bottone, le mani che le tremavano. Arrivò all’ultimo in basso, sganciò anche quello. Sfilò la camicia e appoggiò anche quella sulla sedia, sopra la maglia. ‘Voglio vedere le mammelle della mia troia. Via il reggiseno’. Daniela sentì le lacrime che le scivolavano sulle guance per la vergogna. La ‘mia troia” ...