1998 - La cliente
Data: 15/05/2018,
Categorie:
Anale
Maturo
Autore: PlutoTrieste, Fonte: xHamster
... bionda, che per la cronaca ti somiglia pure un pochino. Avrei dato non so cosa per infilarmi sotto alla sua gonna quando sedeva alla cattedra.-
- Che sporcaccione. - commenta lei, col fiato corto e gli occhi che le brillano.
Faccio spallucce. - Sempre ammesso di esserlo. E pensa che mi sarei fatto pure la prof di matematica, una rossa lentigginosa sulla trentina, ma è un'altra storia. -
- Ma eri proprio incurabile. - fa, abbassando le mani sul mio inguine, si appropria dello sfilatino e comincia a menarlo lentamente.
- Perché mai usi il passato: sono uno sporcaccione incallito ed incurabile, e me ne vanto pure.- ribatto, abbassando le mani a mia volta ed iniziando a sgrillettarla delicatamente. Lei ispira forte fra i denti ed allarga un po' le gambe. - Un ultima cosa. A diciotto anni ho realizzato il mio sogno.-
- Con la prof?- sbotta, spalancando gli occhi sbigottita.
- No, con la mamma di un mio amico.- ribatto.
- Ma dai! Non ci credo!- dice.
- Ti assicuro che è la pura verità... e stata una nave scuola strepitosa e sinceramente mi dispiace di non avere più sue notizie. - ci penso un attimo, facendo un po' di conti.- Ora dovrebbe avere cinquantasei anni, magari le andrebbe una rimpatriata.- dico, ridacchiando.
- Che porco.- ansima ad occhi chiusi. - Ma lo sapevo che eri così! Hai uno sguardo da vero birbante. Di uno che coglie al volo qualsiasi occasione.-
- Già. Ma a proposito di occasioni... vediamo di non sprecare questa.- dico, infilandole ...
... delicatamente un dito nella figa. Lei fa una smorfia di fastidio. In effetti è asciutta come il deserto del Sahara, eppure sono assolutamente certo che è eccitata almeno quanto me.
- Capisci il problema?- fa, contrita. Prima che possa ricadere nello sconforto, l'agguanto per un braccio e la trascino verso il banco. Apro il cassetto dove tengo i preservativi che non stanno sull'espositore e prendo una bottiglietta di lubrificante intimo. È un nuovo prodotto gelatinoso a base acquosa che arriva dalla Svezia, è pure aromatizzato al lampone.
Apro il tappo e me ne verso un po' sullo dita, poi le accarezzo la figa, ungendola. Infine affondo con le dita dentro di lei, tre o quattro volte, lentamente.
La sua reazione è a dir poco incredibile. Caccia un grido e sbotta. - OHDDDIOSANTO!- si appoggia col culo al banco e spalanca le cosce. Io non la mollo, continuo a scavarle dentro, con due dita.- Cazzocazzocazzocazzocazzo...- mormora sempre più flebilmente, infine inspira a fondo, rovescia gli occhi all'indietro fino a mostrare il bianco, si morde il labbro superiore e esala un - Godoooo!- che sembra salire dall'oltretomba e che finisce in crescendo manco fosse la Callas.
"Ecchecazzo!" Penso tra me e me, sfilandole le dita dal corpo. " Possibile che, tra tutti e due, non abbiano pensato ad una soluzione tanto stupida? Una bella unta al pertugio e via, si tromba come mufloni, è vero!? direbbe il conte Uguccione."
Ma quel che è fatto è fatto, dico io, e quel che va fatto, ...