1. Ho spaccato il culo a mia zia


    Data: 15/05/2018, Categorie: Anale Tabù Autore: pascalfrizz, Fonte: xHamster

    Questo racconto (assolutamente vero) inizia con un buco del culo rotto, sulla terrazza di una casa ad Anzio verso le 22, nel tiepido mese di aprile.
    
    Un delizioso buco del culo devastato, salsedine e brezza che lecca le nudità, io che scrollo l'uccello e ancora ansimo dalla foga. Lei, di spalle, a fissare le ultime case ed il mare, mentre un rivolo le cola nell'interno coscia.
    
    Sto guardando lo sfintere di Stefania.
    
    Sto guardando l'ano dilatato di mia zia. Il culo meraviglioso ed aperto di mia zia.
    
    Ma come può un corpulento 23enne come me arrivare a scoparsi la cugina di mamma, e addirittura a sfondarle il culo?
    
    La storia ha validi antecedenti. Che spiegano come mai Stefania, 41 anni a giugno, non ha opposto resistenza alla mia verga.
    
    Stefania è la “zia esperta”, la zia di mondo. Ha sempre viaggiato tantissimo, anche perchè è single e, oltre a essere insegnante di spagnolo, è anche piuttosto ricca di famiglia.
    
    Stefania con i suoi racconti di avventure esotiche, le spiagge di Mali, Angkor-Wat, la Turchia, il Marocco, l'Andalusia, i flirt con nerboruti mediorientali.
    
    Stefania mi conosce davvero bene. Me la ricordo quando, davanti a un imbarazzato e un pò ciccione tredicenne, se ne usciva con frasi tipo “ma che bell'uccello ha il mio nipote...poi vedrai quante ne conquista!”. In spiaggia il suo due pezzi devastava gli sguardi, e le mie erezioni in bagno finivano con copiose sborrate, lei indiscussa protagonista dei film mentali.
    
    Si, una vera birdwatcher ...
    ... ed estimatrice del cazzo, pensai.
    
    Negli ultimi tempi era piuttosto diretta: mi mostrava i suoi nuovi acquisti in fatto di intimo, chiedendomi “un consiglio da maschio”. Mi ricordava episodi strani di quand'ero piccolo, e “mi toccavo sempre il pisellino”. E poi cavolo, vestiva come una milfona in astinenza secolare.
    
    Insomma.
    
    Mi invitò ad Anzio appena tornata dallo Yucatan, l'ultimo dei suoi viaggi. Conoscendo la mia passione per la birra mi aveva portato la Bohemia Obscura ed un'altra strana birra locale, l'amo giusto per catturarmi al volo.
    
    Mi raccolse in stazione ad Anzio.
    
    “ah il mio bel nipote! Per fortuna che ogni tanto tu passi...fossero tutti come te gli uomini!”
    
    Salimmo e mi snocciolò un pò di cose, volle darmi il regalo e chiedeva di me, delle mie donne, della mia vita.
    
    Quali donne?
    
    Non riuscivo a non trovarla arrapante. Galeotto il mandarinetto che ci stavamo scolando. Indossava una gonna media, una camicetta floreale e calze a rete dalla trama molto fitta. La sua chioma riccia scendeva ribelle sulle spalle, era un'estensione del suo io vulcanico.
    
    Finì che uscimmo a fumarci un pò di drum, e non so perchè, mi venne di accostarmi a lei, da dietro. Al punto che i nostri corpi si toccarono.
    
    Lei non si mosse di un centimetro.
    
    Ero alle sue spalle, mentre rollava appoggiata al balcone. Alle sue spalle, leggermente di lato, ma profondamente inturgidito da quel contatto imprevisto.
    
    “Allora Enrico, niente donne?”
    
    “No...per ora...cioè...c'è ...
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