L’ estate – Capitolo 14 – La potenza di uno specchio
Data: 15/05/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Autoerotismo
Autore: Godflesh, Fonte: RaccontiMilu
La sera le due giovani erano intente a prepararsi per la cena. Sara fece una veloce doccia e, in attesa dell’orario, si tuffò sul lettone della camera a leggere. Poi fu il turno di Claudia. Scese al piano di sotto in accappatoio e con la borsetta del ricambio, entrò in bagno e si chiuse dentro. Si tolse l’accappatoio e ,dopo una breve doccia, rimase con gli slip e il reggiseno.Mentre si incremava il viso ebbe modo di riflettere su ciò che era accaduto al bar. Rievocò con un pizzico di vergogna alcune scene,alcuni sentori…le mani di quell’uomo quasi dell’età di suo padre che le palpeggiavano il sedere e la fighetta in maniera oscena, le loro due manine intrecciate intente a segare, la sensazione di pienezza che percepì stringendo quel cazzo, così duro, i primi abbondanti schizzi di sperma che ricadevano sulla manina di Sara…arrossì con violenza mentre fissava il suo viso riflesso nello specchio.Eppure era stato tutto così eccitante e nuovo, un’esperienza quasi travolgente. E Sara….era stata così decisa, così determinata. Sembrava quasi che avesse calcolato tutto e che sapesse fin dall’inizio cosa voleva e come lo voleva.Era stupita dall’amica ,ma ancora di più era stupita da sé stessa. Non era mai stata una ragazza da avventure di una sera e anche nei rari flirt che aveva avuto prima del suo ex si era sempre controllata, impaurita da quello che i ragazzi avrebbero potuto pensare di lei. Non aveva mai ancora vissuto il sesso con quel senso di libertà e trasgressione che ...
... invece ora le si era prepotentemente presentato davanti. Se glielo avessero detto, non avrebbe mai e poi mai creduto che un giorno avrebbe fatto una sega a un perfetto sconosciuto. Ma non si era mai eccitata tanto, e questo lo dovette riconoscere, anche se faceva fatica a digerire del tutto l’esperienza.A intrigarla fu soprattutto il fatto che,in pratica, avevano saldato il conto del bar con quel piccolo lavoretto….si era sempre scandalizzata quando al telegiornale aveva sentito di storie simili, di ragazze che in cambio di un piccolo “favore” avevano avuto dei benefici, l’aveva sempre considerata una cosa di cattivo gusto. In realtà lo pensava ancora eppure il viverlo da protagonista era stato profondamente diverso. Confessò a sé stessa che era una fantasia che aveva avuto, di tanto in tanto, e il renderla reale fu stupefacente e terribilmente eccitante.In fondo, si disse, non avevano fatto nulla di male e lo avevano fatto in piena coscienza.
Quei pensieri la eccitarono di nuovo, vide la sua mano abbassarsi e le dita cominciare a sfiorarsi la fighetta da sopra gli slippini.Completò lì,in bagno, ciò che avrebbe desiderato fare durante quei momenti al bar.Si toccò a lungo, la dita che si erano già intrufolate all’interno delle mutandine e che ora giocavano lentamente con la clitoride. Quei ricordi erano così vividi e potenti che si bagnò in fretta, i corti e neri peletti ispidi già intrisi dei suoi umori vaginali. Si sedette sulla piccola poltroncina che zia aveva messo nello ...