1. E venne il venerdì...


    Data: 09/05/2021, Categorie: Etero Autore: Tempo free now, Fonte: EroticiRacconti

    L. sembrava essersi definitivamente allontanata da me. Dopo l'ultimo viaggio, non c'erano state altre trasferte di lavoro, o altre occasioni, per stare insieme. In realtà non le avevamo più nemmeno cercate.
    
    Continuavo, comunque, ad essere attratto da lei, donna manager affascinante, tanto elegante dentro i suoi tailleur scuri, quanto erotica per il suo essere così algido, distaccato.
    
    Il tutto era fonte di pensieri anche perversi. Purtroppo però, il suo comportamento apatico, ci manteneva lontani da ogni tipo di contatto che non fosse esclusivamente professionale.
    
    Nonostante le diverse riunioni, in cui spesso ci trovavamo anche da soli, ci siamo sempre mantenuti oltre ogni ragionevole distanza di sicurezza.
    
    Oggi è venerdì, e come di consueto alle porte del fine settimana, L. mi ha chiamato nel suo ufficio per fare il punto della situazione. Dopo aver sistemato alcuni fascicoli e chiuso alcune attività rimaste in sospeso, percepisco una certa voglia di avvicinamento. Decidiamo, così, di prendere un caffè insieme. Sarebbe l'occasione giusta, per andare oltre l'ormai asettico rapporto professionale.
    
    Addirittura, mi pare di sentire un che di caldo nel tono della sua voce, uno sguardo diverso, anche. Segnali, forse frutto della mia fantasia che comunque mi incuriosiscono che devo tenere presenti.
    
    Andiamo al bar e iniziamo a chiacchierare come due vecchi amici.
    
    La discussione si sposta leggermente sul personale, diventa un filo più intima...
    
    L. : vorrei ...
    ... chiudere la settimana in modo originale.
    
    R. : pensi a qualcosa in particolare?
    
    L. : si. Ne parliamo da me alle 16.. E' il caso di chiudere quel discorso in sospeso.
    
    Tornato in ufficio, ho iniziato a pensare a quale discorso "in sospeso" si riferisse esattamente. Visto che non riuscivo a tenere a bada i pensieri sul nostro ultimo viaggio in aereo, non ho più potuto fare a meno di contare ogni secondo, ogni istante, sentendo quasi il tic toc dell'orologio che scandiva il tempo. Una sorta di inevitabile tortura cinese.
    
    Ho cercato di immaginare il nostro incontro... certo, una stanza d'ufficio non si presta perfettamente a tutto ciò che avevo in mente io, però, chissà?!?!?! Magari è invece perfetta per ciò che può avere in mente lei.
    
    Finalmente è l'ora. Sono dietro la porta della stanza di L., busso. Nessuna risposta. Provo ad entrare lo stesso. La porta è chiusa a chiave. Mentre faccio dietro front per tornare indietro, sento la porta che si apre.
    
    - sono qui. Ho chiuso la porta perché sto lavorando ad una cosa importante e non volevo essere disturbata.
    
    - ah... Scusami. Vado via, se vuoi.
    
    - no, no... entra pure.
    
    Entro.
    
    - chiudi la porta per favore....... A chiave!
    
    Chiudo la porta e... L. si avvicina, sento già il calore del suo corpo, il suo odore. La sua bocca si avvicina inesorabilmente. La sua lingua inizia immediatamente a cercare la mia. Non c'è tempo per pensare. Ci muoviamo istintivamente.
    
    Le sue mani, immediatamente pronte a slacciare la ...
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