Danzica cap 1
Data: 09/05/2021,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: fronda2000, Fonte: RaccontiMilu
... o meno degli imbecilli con l’aria inebetita e il viso da ubriachi cronici, le donne sembrano tutte fiche, sia le giovani che le meno giovani.
Il processo di sistemazione dei conti, prevede tagli al personale e riorganizzazione dei cicli produttivi, ergo, qualcuno/a deve andare a casa.
In pochi giorni preparo liste, faccio valutazioni e faccio predisporre i licenziamenti e la riorganizzazione delle lavorazioni.
E’ così che tutto ha inizio.
Per alcuni giorni ci sono dei picchetti di protesta all’ingresso, tutto sommato in pochi, niente che la polizia non riesca a sistemare in poco tempo.
Passano i giorni e tutto sembra prendere il verso giusto, tanto da pensare di poter dedicare del tempo alla ricerca di qualche scopata facile e soprattutto una nuova sistemazione.
Ed è così che un giorno, uscendo dalla sede, mentre mi dirigo verso il residence, faccio qualche centinaio di metri e mi trovo dinanzi una delle donne che faceva le pulizie negli uffici.
Vania, 42 anni, classico donnone polacco, bionda, 170 cm di altezza, una quarta abbondante, un gran bel culo con un giro vita non proprio da modella, una taglia 48 ma piatta. La riconobbi subito perché avevo fantasticato mille volte di scoparmi il suo culo e di sborrare su quelle fantastiche tettone polacche.
Era con suo marito e sua figlia, con grande deferenza e imbarazzo mi saluta.
Non so perché mi fermo e ricambio il saluto, e bastardo come pochi le chiedo come mai non la vedo più a lavoro.
Mi ...
... dice che era una delle persone licenziate e mi presenta il marito e la figlia, parlano tutti italiano dal momento che hanno sempre lavorato per italiani.
Pietro, 48 anni, il marito, 185 cm, circa 80 kg, aria dimessa e pancia che sta per diventare prominente. Classico uomo-ameba. Disoccupato.
Corinna, 22 anni, la figlia, slavata, senza alcun accenno di vita, la copia identica della madre, solo un po’ più magra. Disoccupata.
Mentre mi parlava traspariva un accenno di imbarazzo, guardandomi intorno capisco che stavano facendo la coda per prendere il pacco del cibo da una organizzazione di aiuti per la famiglie. Mi spiega tutto, che sono sul lastrico e che non sanno come pagare bollette e cibo da quando lei ha perso il lavoro visto che era l’unico stipendio della famiglia.
Da gran figlio di troia galattico quale sono, colgo la palla al balzo.
Le dico di aspettare e entro in un negozio che era lì accanto. Prendo della roba da mangiare e li raggiungo.
Le chiedo se sa cucinare e porgendole la busta della spesa le dico: invitatemi a pranzo a casa vostra.
La casa fortunatamente faceva proprio al caso mio e si prestava a ciò che avevo in mente: tre stanze, cucina e bagno, tenuta bene, molto pulita.
Vania, preparò un bel pranzetto e poi bevendo del liquore fatto da lei, chiesi a tutti di ascoltare una proposta che volevo fargli.
Così mi metto a parlare, guardando Pietro negli occhi ma, consapevole, che sarebbe stata Vania a prendere la decisione.
Gli dico ...