Nausicaa
Data: 08/05/2021,
Categorie:
Lirica erotica,
Lesbo
Sensazioni
Autore: Adele, Fonte: RaccontiMilu
... proporre i giochi più spericolati, voleva esplorare, scoprire, mentre io sono sempre stata più riflessiva, timorosa. Ho voglia di prendere un po’ di sole, e mi alzo il lungo vestito, sciolgo anche io i nastrini e arrotolo le mutande fino alla sommità delle cosce. Io al contrario sono bionda, ma la mia pelle è meno candida, sembro quasi abbronzata. Ci sdraiamo entrambe, affiancate, prima che il sole si nasconda dietro alle betulle resteremo coricate a goderne il calore, sento la sua mano che mi sfiora, prima un braccio, poi la coscia, un fremito che parte dal profondo mi attraversa, chiudo gli occhi e mi assopisco lentamente. Mi risveglia il rumore delle stoviglie, Nausicaa ha preparato per la cena, ha tirato fuori dal cestino la carne fredda, il pane e il burro, la marmellata di mirtilli. In una bottiglia con il sughero c’è la birra fermentata, mangiamo in silenzio, ogni tanto alzo gli occhi, si è rivestita, ma ha lasciato il corsetto slacciato, il vestito mezzo sbottonato, quando si china in avanti riesco ad intravedere il suo piccolo seno appuntito, quei capezzolini rossi, lei mi osserva ogni volta, con quel suo sorriso malizioso, forse mi sfida ad essere sfacciata, a volte temo che da sempre sappia di come io sia innamorata,ma che per lei sia soltanto un gioco. Quando mi sono sposata con Kalle mi ha tenuto il broncio per qualche mese, è tornata allegra e spensierata solo quando sono nate le bambine, che per lei sono quasi ragione di vita, sembrerebbe riversare su di loro ...
... quell’amore che in pieno io invece non riesco a provare, sono troppo concentrata su di lei, il mio universo gravitazionale. La birra fermentata mi ha risvegliata, mi alzo con uno scatto e veloce ripongo tutto nel cestone, da cui estraggo due sgabellini è venuta l’ora di esercitarci. Nausicaa ha appoggiato il violoncello tra le cosce aperte, ha alzato il vestito fino alle ginocchia lasciando scoperte le gambe, rapidamente ci siamo accordate, io sono di fronte a lei, un rapido cenno e iniziamo a scorrere la partitura. Questa composizione la conosco a memoria, Sibelius l’ha chiamata Voces Intimae, la tonalità in fa maggiore, e il susseguirsi delle armoniche fanno si che non sia particolarmente impegnativa sotto l’aspetto dell’esecuzione. Ogni tanto do’ uno sguardo allo spartito, ma più che altro osservo Nausicaa che invece è concentrata nella lettura, abbraccia voluttuosa lo strumento, lo stringe con le cosce, il vestito si è ulteriormente sollevato, le sue movenze accompagnano la melodia, dondola la testolina, ogni tanto socchiude gli occhi, sembrerebbe quasi rapita, per poi spalancarli all’improvviso, forse teme di perdere la sequenza delle note, ogni tanto sento che improvvisa, ma so che è una sua sciocca abitudine,e che durante il concerto non lo dovrà fare. Finita l’esecuzione la rimprovero soltanto per dovere, lei mi guarda con gli occhi dolci e mi sorride. “Adelina sei davvero noiosa, lo sai che quella parte di allegretto non mi piace, ti faccio solo sentire come l’avrei ...