Padrona e schiavo a lume di candela
Data: 06/05/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Mistressedoggy, Fonte: Annunci69
... rilassarti'. Avvicinai due sedie, una a un capo del divano e la seconda all'altro, alla prima legai le sue mani con delle manette e anche il guinzaglio, così che fosse teso, attaccato al suo collare, mentre alla seconda i piedi con delle cavigliere. Lui mansueto si lasciò fare tutto. Scartai da un pacchetto una candela rossa, lunga una ventina di centimetri, l'accesi osservando la fiamma farsi viva. 'Respira e stai tranquillo' dissi, con una mano sul suo petto, mettendo orizzontale la candela, a una trentina di centimetri dal suo capezzolo destro. La cera si accumulò, sinché una goccia non si staccò, per cadere a fianco al cerchio marrone che incoronava il suo bottoncino. Istintivamente lui tirò gambe e braccia insieme, cercando di rannicchiarsi, ma le sedie contrastarono il suo movimento. Portai le labbra sulla goccia, ormai dura, attaccata alla sua pelle. 'Fermo, fai il bravo. Adesso l'altro', inclinai la candela e, più velocemente di prima, la fiamma fece stilare due gocce fuse sul monticello sinistro. Lui di nuovo si contrasse, ma con meno stupore, pur accelerando il suo respiro. 'E' troppo caldo?' gli chiesi. 'Non lo so' mi rispose smarrito. 'E' fatta apposta per essere calda, ma non troppo. Riproviamo...', abbassai la candela, così che la cera arrivasse al primo capezzolo più calda, per non lasciarlo abituare troppo alle sensazioni. Riuscì a far colare più gocce, su quella piccola collina scura, che ne venne ricoperta completamente. Come alla prima goccia, le sedie ...
... furono scosse dal suo tentare di ritrarsi e perse il fiato per un attimo. Spensi la candela. 'Povero doggy' lo consolai io, con un cubetto di ghiaccio, col quale tamponai le zone sensibilizzate dal calore, con il suo esatto inverso. 'Va meglio così? Guarda come sono diventati duri i tuoi capezzoli!' stuzzicandoli col pollice e l'indice. Guardai più giù, 'e sono anche riuscita a farti dimenticare il resto' dissi soddisfatta. Tirai giù le sue mutande, tanto da portarle alle ginocchia. 'Mi piace quando è piccolino. Da più soddisfazione farlo crescere. Sono io che decido quando deve stare duro', presi nella mano i suoi testicoli per fargli capire cosa intendevo e portai le mie labbra su quel piccolo serpentello che era rimasto, per ospitarlo tra il palato e la mia lingua. Lui si sciolse, come cera al fuoco, nella mia bocca. Continuai a massaggiare le sue palle, sentendolo salire verso la gola, via via che riprendeva vigore. Quando fu abbastanza rigido, allineai la bocca al collo e spinsi sino a sentirlo, per un attimo, nel fondo delle mie fauci. Dai suoi gemiti trovavo conferma di quanto apprezzasse sentire le mie labbra andare da un'estremità all'altra del suo sesso. 'Sei bravissima, nessuna mi ha mai fatto dei pompini così, sembra di stare dentro la tua figa' indeciso nel dirmelo, temendo che non fosse un complimento apprezzabile. Continuai, sino a portarlo al limite della sua resistenza. 'Non voglio che vieni' dissi, lasciandolo, per sciogliergli gli arti e il guinzaglio.
Lo ...