L'affidamento (terza parte)
Data: 13/05/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: cagnettabianca, Fonte: Annunci69
... mani nella mia sorca e farmi assaggiare gli umori. La donna esegue l’ordine come una perfetta slave, introduce le sue dita e porta il nettare della mia eccitazione dentro la mia bocca. Mi assaggio, mi trovo deliziosamente dolce mentre le viene ordinato di spingere i suoi arti più a fondo nella mia cavità orale. Lei esegue fino a provocarmi un conato di vomito che riesco però a controllare con somma soddisfazione del Padrone che prontamente mi gratifica dicendomi “brava”. Rimango seduta con lo sguardo verso colui che dà ordini mentre a lei viene ordinato di farsi da parte. Il Padrone ha carisma e determinazione. I suoi occhi sono glaciali, profondi. Incutono soggezione e imbarazzo per me che non conosco i suoi modi e la sua forte personalità. Sto attenta alle parole e ai gesti quando mi comanda di saltare tra le sue gambe. Eseguo. Ho la testa tra le sue cosce e percepisco l’odore del suo essere fortemente maschio. Le sue mani, tenendomi per i capelli, mi indirizzano verso il suo sesso facendomi poggiare il viso sui grossi coglioni e sul robusto cazzo. Lo sento molto dotato e scatta in me la speranza di poter meritare presto il dono della sua sborra calda come cibo per il mio corpo e nutrimento per i miei istinti. Percepisco che continuerà a usarmi come animale domestico. Con la sua dominazione farà di tutto per scavare e ricostruire in me una nuova personalità riducendo ancora il mio ego attraverso l’approfondimento dell’insegnamento all’obbedienza, all’appartenenza e ...
... all’umiliazione. In questo periodo di affidamento diventerò la sua cagna e l’addestramento sarà sicuramente molto diverso da quello che ho precedentemente ricevuto dalla mia Signora.
La sua mano mi strattona dal collare, mentre ancora appoggiata ai pantaloni il mio naso continua a sniffare il suo odore. Rivolgendosi alla slave le ordina di avvicinarsi e aiutarlo. Mi ritrovo a testa in giù, con le gambe divaricate e appoggiate alla spalliera della poltrona, le tette penzoloni, i gomiti sul pavimento e il viso tra i suoi piedi. Sicuramente non è una collocazione comoda per me, ma devo abituarmi ai suoi voleri e alle sue voglie. Il mio corpo è in una posizione strana e lui è seduto con il viso proprio in mezzo alle mie cosce che spalancate offrono ai suoi occhi la vista completa della figa e del buco del culo ancora occupato dalla folta coda. Le sue mani mi esplorano, mi toccano, mi stringono, mi aprono. Sento che sbatte i peli della coda spostandoli sulla mia schiena mentre affonda la sua curiosità nella mia fregna già zuppa. Le sue dita si intrufolano tra le grandi e piccole labbra vermiglie e si tuffano dentro muovendosi ritmate. Mi apre la sorca non dimenticando però di dedicarsi anche al clitoride. Lo picchietta, lo stringe, lo tira, lo massaggia. Me lo sento pulsare, indurire, aumentare e bruciare. Il sangue mi scorre impetuoso nelle vene e la mia reazione è quella di allargare ancora di più le gambe per accogliere al meglio la sua dominazione. Il mio autocontrollo si rompe ...