1. Piacere con uno sconosciuto


    Data: 24/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: OliverM, Fonte: Annunci69

    Sto pensando tra me e me. Ferma, in auto, c’è un silenzio intorno raggelante.
    
    Sono seduta sul sedile del passeggero di una macchina in cui non sono mai salita prima.
    
    Alla guida c’è un uomo che non conosco, di circa 50 anni.
    
    Lui non mi guarda e non parla, io non lo guardo e non parlo.
    
    Ho la bocca asciutta, il cuore in affanno e la lingua paralizzata, le gambe strette ma un calore che mi pervade dal centro del mio corpo e sale sino alla testa.
    
    Un imbarazzo irreale e ancora più strano è il motivo che mi ha portato in questa macchina, qui, ora, adesso.
    
    Il silenzio è interrotto dalla sua voce calda, sicura
    
    “Poco più avanti, dietro la curva, c’è uno sterrato che porta direttamente al mare se si percorre tutto, ma pochi la conoscono perché la strada è piena di buche e li ho un piccolo chalet dove vengo in estate.
    
    Che sia imbarazzato quanto me?
    
    Penso a quello che mi ha detto, mi prendo il mio tempo per pensare mentre lui continua a guidare.
    
    Mi rendo conto da sola che la strada fa schifo e salto a destra e sinistra aggrappandomi dove posso ma scivolo e poggio la mia mano sulla sua coscia per evitare di cadere. E' un attimo.
    
    Lui mi guarda, sicuro poi allarga la bocca in un breve sorriso. Sa cosa vuole, sa cosa voglio!
    
    “Ok, siamo arrivati”. Non vedo nulla o quasi, nessuna luce.
    
    Non parlo, la mancanza di salivazione mi rende faticoso parlare
    
    Spegne il motore e tira via le chiavi, sembra avere una incertezza, poi senza dire una parola apre lo ...
    ... sportello ed esce. Lo seguo curiosa e come ipnotizzata. A pochi metri scorgo una costruzione piccola, buia. Lui si avvicina sale un gradino e cerca a tentoni qualcosa. E luce fu! Siamo in un piccolo portico in uno chalet a 100 metri dal mare. Fruga in tasca per le chiavi ed apre. La luce rivela un ambiente semplice ma curato.
    
    Non parla entra, lascia le chiavi sul tavolo, si gira e mi guarda con sguardo interrogativo. Non capisco, cosa devo intuire o cosa ho fatto? Mentre gli occhi si abituano alla luce capisco. Il mio occhio rimane bloccato su quella immagine, ma quando ha avuto il tempo? Ero attaccata a lui e non mi ero accorta di nulla. Ma non c'è tempo di ragionare di cercare spiegazioni sono li per quello, cerco quello, desidero quello.
    
    Finché prendo in mano tutto il mio coraggio, o la sfacciataggine a seconda di come la si vuol vedere, e mi avvicino con la mano tesa a stringere il suo pene. Dritto, perfetto, eretto che sbuca e mi punta deciso consapevole della sua bellezza. Doveva essersi aperto la patta nel tragitto tra l'auto e lo chalet ma non ho visto nulla.
    
    Una mano stringe il suo pene, l'altra si appoggia al suo petto, stringe i pettorali. Non alzo lo sguardo conosco i miei desideri e gli occhi mi distrarrebbero dalla mia immaginazione. Abbasso lo sguardo verso quel desiderio che cerco di tenere con cura tra le dita, chiuse a serrarlo. Solo quello voglio, non lui non il suo sguardo non i suoi occhi che mi parlano.
    
    Con un colpo di reni si solleva col bacino ...
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