Eccitata e intimorita
Data: 18/04/2021,
Categorie:
Racconti Erotici,
Autoerotismo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
In quel momento noto che mi porgi un dono ridendo a fior di labbra, intanto che mi protendi un involto, peraltro raffinatamente incartato con della carta aurea, abbinato con un imponente nodo di colore rosso. Io ti ringrazio del gesto con un terminologia strabiliata, giacché non è il mio anniversario e neppure una celebrazione specifica da ricordare, medito, tentando di rammentare che giorno sia, se magari mi fosse sfuggito non so che. In realtà non conta, perché sorrido divertita e contenta per quell’involucro insperato e non calcolato. Francamente sono impaziente e inquieta di spacchettarlo, di scoprire che cosa nasconda, tuttavia tu lestamente mi blocchi enunciandomi:
“Fermati Josefine, attendi, lo scoperchierai più tardi con comodità da sola, quando io non sarò qua più presente. Josefine, tu sei al corrente che dovrò assentarmi, in questo modo t’ho donato un pensiero, per farti patire in misura minore la mia momentanea assenza”.
Io mi lagno ribellandomi per un istante, perché sono piuttosto indiscreta, per il fatto che dover attendere non è il mio forte. Nel mentre, anelo di fuorviarti con delle irriguardose e galanti sortite, accompagnate da invereconde assicurazioni, tu però non cedi, perché sei deciso e rimani ostinato e inflessibile. Io rinuncio e m’arrendo, desisto, tanto lo so che non sei corrompibile, frattanto con curiosità pondero che cosa possa contenere quel pacchetto. E’ arduo e intricato poter risalire al contenuto racchiuso là dentro, ci potrebbe ...
... essere di tutto, mentre tu sogghigni squadrandomi in maniera sollazzata e gioiosa, soppesando e vagliando la mia bizzarra e inconsulta indiscrezione, mentre se fosse per me ti soffocherei ben volentieri, ciò nonostante inizio a sghignazzare con te, t’avvinghio e ti bacio, perché sei così ammaliante e leggiadro, tenuto conto che mi mancherai anche questa volta, anche se starai fuori soltanto per quattro giorni. E’ giunta l’ora di salutarci, tu hai il volo fra tre ore e arrischi persino di fare tardi:
“Non vedo l’ora che ritorni Alfio, desidero che la tua essenza odorosa e che le tue labbra mi rimangano nell’intimo” – ti enuncio io esaltata ed entusiasta, mentre t’allontani verso la sala gremita degl’imbarchi.
Al momento sono sola, potrei adesso spacchettare l’involucro, tuttavia temporeggio e attendo, tento di stare salda e mi trattengo. Sono le otto di sera, sono distesa sul canapè e accendo il televisore osservando sbadatamente i programmi, perché la mia concentrazione adesso è attratta unicamente da quella scatola aurea con quel nodo rubicondo. In quell’occasione scelgo di divorare qualcosa, eppure non ho appetito, rovisto nella dispensa, per passare il tempo consumo del sedano crudo e della frutta. Lo so bene, quando sei assente ho di frequente delle scadenti consuetudini, perché me lo riferisci costantemente. Sistemo tutto e mi proferisco che è sopraggiunto il momento adatto, che sono stata smodatamente tollerante. Tu al presente stai sfrecciando in aria, perché ...