1. Quell'estate del 1976


    Data: 15/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Sir Wilfred, Fonte: EroticiRacconti

    ... Ho visto come ti sono piaciuta, la scorsa volta, ho notato il rigonfiamento nei tuoi pantaloni...
    
    Si avvicinò fino a una ventina di centimetri dal mio corpo poi allungò la mano destra e la pose sulla patta.
    
    - Fammi sentire ... mmh ma sei diventato proprio un ometto...
    
    Con mossa subitanea si impadronì della lampo e la fece scorrere verso il basso; subito il mio scettro saltò fuori dai pantaloni...
    
    - Peeerooò ... mica male...
    
    Lo impugnò con la destra e disse;
    
    - Dai, vieni in bagno...
    
    Quando fummo di fronte al lavandino, mi abbassò del tutto pantaloni e slip ed iniziò a masturbarmi variando, nel contempo, sia la velocità che la stretta dandomi, al medesimo tempo, piacere e sofferenza.
    
    Durante l'azione persi la cognizione del tempo e dello spazio: tutto ruotava intorno a me in una dimensione acronica, mentre il sangue mi pulsava alle tempie.
    
    Si accorse dell'approssimarsi dell'eiaculazione quando mi vide digrignare i denti; fu allora che, mossa a pietà, la Signora Dina accelerò il ritmo, sino a farmi esplodere, letteralmente.
    
    Mi sembrava che l'eiaculazione non dovesse finire mai o, per lo meno, che sarebbe finita solo quando, insieme al mio sperma, sarebbe uscito anche l'ultimo residuo di forza.
    
    Quando ripresi conoscenza, mi ritrovai aggrappato, disperatamente, al lavandino del bagno non essendo, le mie gambe, più in grado di sostenermi.
    
    Dal canto suo, la Signora Dina aveva raccolto, nell'incavo del medio della mano destra, le ultime gocce di sperma e le aveva portate alla bocca, gustandole come un liquore prezioso.
    
    Quando ebbe finito, si leccò le labbra poi, guardandomi negli occhi con lo sguardo materno degli anni addietro, mi disse:
    
    - Sai di buono ... ma ora devi andare.
    
    Non so come riuscii ad attraversare il pianerottolo ed a rientrare in casa: ma, quando vi giunsi, crollai sul divano del soggiorno in un sonno profondo.
«12»