La portinaia severa - Racconti Erotici

La portinaia severa

... natiche. Quando ha finito butta a terra la ciabatta stizzita, ci infila il piede e mi rimette i pantaloncini. Mi riprende per un polso e mi porta da mia nonna. Abitavamo in una casa con lunghi ballatoi e d'estate le donne chiacchieravano davanti alle porte. Quando arriviamo al piano mia nonna era seduta su una sedia davanti alla sua porta e parlava con due vicine che erano lì in piedi di fronte a lei. La portinaia arriva e dice a mia nonna "L'ho beccato che correva sotto i balconi" subito le vicine indignate pronte a invocare la meritata punizione, e aggiunge "Gli dato una bella battuta che si ricorderà per un pezzo" mentre mi gira, mi calai pantaloncini e le mutande e mostra il culo rosso a mia nonna. Mi rigiro e vedo la sua faccia e sento i brividi percorrermi la schiena e sono lì con i pantaloni abbassati. Mi prende per un braccio e in un attimo mi ha messo sulle sue ginocchia e vedo anche il suo piede liberarsi della ciabatta poi sento abbattersi su mio sedere la sua furia urlandomi: "te lo avevo detto, ma tu sei testone" e picchia urlo dal male e dall'umilia zione di prenderle davanti alle vicine e dico: "Scusa nonna non lo faccio più ahhia", ma lei picchia con forza. Le vicine approvano la lezione una ride contenta incoraggiando mia nonna "Brava si fa così, guarda che bella battuta, dai, dai". Quando finisce ho il culo rovente, scappo in casa piangendo. La vicina rideva di gusto e diceva: "Così si da, guarda che bel culo rosso" e nei giorni successivi quando mi incontrava rideva e per anni mi ha ricordato la battuta e il culo rosso che avevo. Da allora mi sono segato spesso pensando all'accaduto perché mi eccita il ricordo. Già da subito provai eccitazione infatti ho fatto incazzare mia nonna che altre volte me le ha suonate, al momento faceva male ma poi mi chiudevo in bagno per vedere il mio sedere arrossato e mi masturbavo.