La mostra d'arte
Data: 08/04/2021,
Categorie:
Esibizionismo
Autore: Margie, Fonte: EroticiRacconti
... marciapiedi. I miei strilli, allora, soverchierebbero la sirena di questa gazzella che passa veloce urlando la sua presenza, avvisando della propria urgenza. Vedo anche che sembro trascinata dai capezzoli protesi e rigidi. Mi osservo riflessa in una vetrina, passandoci davanti: sono riuscita a sembrare molto peggio tante volte, anche senza essere al mare d'estate.
Mi fai ridere davanti ai quadri. Le tue battute creano massaggi interiori che m'impongono di appoggiarmi a te. Tu mi abbracci ma continui inesorabile. Te lo sussurro in un orecchio: un consiglio o un ordine? Non ho ambizioni analitiche. Piuttosto la necessità di una scopata intensa; anche veloce, se non fosse possibile esprimere tutti i concetti in modo esteso ed esaustivo. Le toilette ci sono per qualcosa, no? Anche le code fuori dalla porta. Gioco di causa ed effetto. Gioco di capogiri e ginocchia che reggono a stento. Giochi di sensazioni che tracciano di luccichii sulle mie cosce. Il “ritratto di donna gaudente” che lasciamo alle nostre spalle è stato una mano che mi fruga la pelle. Soprattutto quella non esposta. Stento a respirare in modo regolare. Torniamo in albergo, ti prego. Non mi cale del ritratto di donna con burqa, neanche di quello di sognatrice. Ecco: se ci fosse uno specchio, qui, sulla sua cornice potrebbero apporre la didascalia “ritratto di troia famelica”, proprio nel momento in cui appare il mio ...
... viso. Ma sarebbe riduttivo. “Ritratto di lussuriosa”? Forse sarebbe più appropriato qualcosa del tipo “ritratto di supplica di possesso”. Ma che lo intitolino come vogliono! Chissà che titolo ci sarà per il mio viso quando avremo percorso questo mezzo chilometro che ci separa da quelle mura che affermano d'averne viste di tutti i colori e non s'aspettano quello che noi riusciremo a mostrare a loro. Forse si lasceranno attraversare dalle mie invocazioni. Abbiamo sentito bene i nostri vicini, stanotte. Chi ha cominciato prima: noi o loro? È stata una bella gara. Magari potremmo anche fare conoscenza. Sì, corro con la fantasia: quando siamo usciti la loro porta era spalancata, coi segni tipici della partenza. Forse ci saranno altri. Coppia o clandestini? O forse sarà vuota. Che m'importa? Di certo saremo almeno noi due. L'importante è che anche stavolta finirò esausta, la mia vittoria mischiata alla mia sconfitta, i miei succhi in un cocktail coi tuoi. Potremmo farci un brindisi, no?
Le mie gambe molli attraversano l'uscita con te che mi sorreggi. Approfitti della mia debolezza? I passi si susseguono troppo lenti, mi sembra di essere Alice dentro lo specchio. Perché non approfittiamo di quell'androne? Ti bastano pochi attimi per liberarmi. Mi sforzerò a trattenere le palline dentro di me, ma almeno una carezza... ti prometto che sarò troia lo stesso, quando saremo arrivati alla meta.