1. Il primo culo non si scorda mai


    Data: 11/05/2018, Categorie: Etero Autore: Pigover60, Fonte: Annunci69

    ... passeggiata … magari in auto, … fuori dalla confusione della città.
    
    Evidentemente il White Russian stava cominciando a fare effetto, pensai.
    
    - Per me va benone - le risposi - Vado a recuperare Laura e ad avvisarla che noi …
    
    - Lascia perdere - mi interruppe - Laura sa che, ad un certo punto, se l’amico che mi avrebbe presentato era di mio gradimento, avremmo lasciato la festa. Poi, magari, domani le dirò com’è andata … - E rise.
    
    Uscimmo, ci avviammo in auto e, appena saliti, le domandai: “Hai qualche posto in particolare dove andare?”
    
    - Certo! - rispose - a casa mia!
    
    Non ritenni di controbattere, ma avviai il motore mentre, fra le cosce, sentivo il mio membro dare segni di impazienza: dopotutto, anche se non era una strafiga, si preannunciava una scopata - come dire? - interessante.
    
    Appena chiusa la porta di casa sua alle spalle, mi abbracciò, mi porse la bocca, avida di baci.
    
    Mentre la baciavo, sentii una sua coscia strusciare la mia patta; accortasi che il membro era in erezione, mi prese per mano e mi portò in bagno.
    
    Cominciò a spogliarsi invitandomi a fare lo stesso; non me lo feci ripetere due volte.
    
    Aveva un corpo stupendo e capii che, tutto sommato, i vestiti, a volte, traggono in inganno.
    
    Era piccoletta, paffutella, ma aveva ogni cosa al suo posto: due tette talmente sode che parevano tenute su con un sostegno, due aureole grandi e scure, i capezzoli turgidi all’inverosimile.
    
    La figa era coperta da un folto cespuglio ...
    ... nero.
    
    Entrammo in doccia; era di quelle grandi e non creava problemi di … capienza.
    
    Aprì l’acqua che raggiunse rapidamente la giusta temperatura; poi prese la bottiglietta del bagno schiuma e ne distribuì un po’ sul suo corpo ed un po’ sul mio, poi mi invitò: “Insaponami bene, porcellone ed io farò lo stesso con te!”
    
    Le insaponai le mammelle, indugiando sui capezzoli la cui durezza mi fece pensare che, strusciandoli sul vetro della doccia, avrebbero potuto graffiarlo.
    
    Scesi sul ventre e, subito, mi appropriai della figa.
    
    Lei, intanto, non perse tempo col resto del mio corpo ed agguantò il mio cazzo e, mentre mi masturbava, si lasciò sfuggire un commento entusiastico: “MMMMM … notevole!”
    
    Poi: “Beh, ora direi che sarebbe il caso di asciugarci e metterci comodi nel letto!”
    
    Ci asciugammo in fretta poi lei, tenendomi per il pene, mi condusse nella camera da letto.
    
    Accese tutte le luci “Perché - disse - anche i nostri occhi devono godere”
    
    Ci sdraiammo l’uno accanto all’altra ed io, mentre succhiavo avidamente un suo seno, feci scivolare una mano fra le sue cosce, scoprendo una figa bagnatissima.
    
    Non esitai, allora, a cambiare posizione andandole a leccare la patata; aveva un clitoride molto pronunciato e cominciai a succhiarlo avidamente.
    
    Le gemeva di piacere e, ogni tanto, mi incitava: “Sìììì, così, porco! … Leccamela succhiamelo, mi fai godere!”
    
    Venne quasi subito.
    
    Ma io continuai perché sentivo che era una donna affamata da troppo tempo e volevo soddisfare ...