Il primo culo non si scorda mai
Data: 11/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Pigover60, Fonte: Annunci69
Fino a quel giorno non avevo mai voluto penetrare una donna nel secondo canale.
Lo ritenevo una cosa non naturale, ma, soprattutto, date le dimensioni del mio pene - grosso, all’incirca, come il rotolo di cartone attorno al quale è avvolta la carta igienica - per timore di far male alla partner.
Invece fu Albina a farmi cambiare idea.
La conobbi ad una festa fra amici, organizzata in un elegante bar di Torino; mi venne presentata da Laura con la quale avevo condiviso un letto diverse volte.
Poi, lei, Laura, aveva trovato il “grande amore” ed era convolata a nozze.
- Ciao Toni - mi salutò Laura - Mi fa piacere trovarti a questa festa. Come va?
- Bene, grazie e tu, novella sposa?
- Anch’io, grazie! Posso presentarti una mia amica?
- Certo che sì! - risposi entusiasta; avendo conosciuto molte sue amiche, tutte strafighe, mi immaginavo mi si presentasse una bomba di sesso.
Si voltò, fece un cenno verso una donna che, prontamente, si avvicinò a noi.
Devo confessare che, lì per lì, il mio entusiasmo scemò immediatamente: era piccoletta, paffutella e con l’aria della “brava ragazza, tutta casa e Chiesa”.
- Piacere, Albina - mi disse porgendomi la mano.
- Piacere, Toni - le risposi stringendogliela.
- Beh, ragazzi - disse Laura - ora vi lascio soli: devo ritrovare, fra questa confusione, mio marito. Mi raccomando: fate i bravi!
E ci lasciò ridacchiando.
- Beviamo qualcosa? - domandai ad Albina, giusto per rompere il ghiaccio.
- ...
... Certamente, grazie!
- Alcolico o analcolico?
- Umh, … alcolico va bene: se ci fosse un White Russian, sarebbe ideale … per cominciare - mi rispose.
Rimasi un attimo perplesso: il White Russian è uno dei più micidiali intrugli che si conoscano.
Tuttavia andai al bancone ed ordinai due coctail: un Mojito per me ed un White Russian per Albina.
Poi mi diressi al tavolino al quale, nel frattempo, si era seduta la donna.
Le porsi la sua bevanda e, quando fui seduto anch’io, allungai il mio bicchiere per brindare con lei.
- Emh, è da molto che conosci Laura - le chiesi.
- Da cinque o sei anni.
- Che strano! Anch’io conosco Laura più o meno dallo stesso tempo, ma non ti ho mai vista assieme a lei.
- Beh, forse perché non frequentavo i locali che frequentava lei … ero sposata e mio marito era gelosissimo.
- Capisco … quindi, adesso, sei … single.
- Per fortuna sì! - rispose senza esitazioni - Libera di divertirmi … anche se - disse accennando al suo aspetto - non si direbbe. Ma ti garantisco che sono anch’io come … questo cocktail: molto “alcolica”.
- In effetti - ammisi - mi sembri, senza offesa, più adatta ad una scuola di catechismo che a feste come questa.
Lei rise di gusto, poi aggiunse, con aria sorniona: “Spero di poterti dimostrare che ti sbagli …”
La festa andava avanti, molti ballavano e io, pur detestando il ballo, le chiesi se volesse anche lei fare “due salti”.
- Se non ti spiace - mi rispose - preferirei uscire e fare una ...