1. Da puttanella a cagna con il collare


    Data: 01/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: PadroneG, Fonte: RaccontiMilu

    Era legata al letto, le mani e le gambe immobili. Aveva una benda agli occhi che non le faceva vedere nulla. Arrivò la prima frustata, fortissima, sulla figa calda. Poteva sentire i suoi liquidi che bagnavano la frusta.
    
    – Sei una cagna in calore. Ti piace, eh? – Matilde non rispose, pensò che fosse una domanda retorica. La sua figa parlava per lei. Altra frustata.
    
    – Rispondi, puttana. –
    
    – Si, si, mi piace. – Di nuovo una frustata sulla figa.
    
    – Sei una puttana maleducata. Devi dire “si padrone”. – Un’altra frustata e Matilde dovette stringere i denti per non urlare.
    
    – Si Padrone, grazie. – Sussurrò.
    
    – Non mi basta. Ringrazia ad ogni frustata e ripeti che sei una puttana maleducata. – Matilde sentì la frustata ancora più forte. Francesco stava colpendo con tutta la forza che aveva, sempre allo stesso punto.
    
    – Grazie, Padrone. Sono una puttana maleducata. –
    
    – Volevo dartene dieci, ma mi hai fatto cambiare idea. Te ne darò il doppio. –
    
    Tutto era iniziato quando Matilde e Francesco si erano ritrovati a chiacchierare in un bar, con alcuni colleghi universitari. Si era arrivati a parlare di abitudini sessuali e Francesco si era lasciato sfuggire che a letto amava comandare e sottomettere. Poi il discorso era virato su altri argomenti, lo sport, un esame imminente, la nuova borraccia ecologica di Federico. Ma a Matilde le parole di Francesco erano rimaste in mente. Ci aveva fantasticato su per tutto il resto della serata, e anche per tutta la notte. Il ...
    ... giorno dopo gli inviò un messaggio su Instagram in cui diceva che quelle parole l’avevano colpita. Ci aveva riflettuto molto, sul se inviare o meno il messaggio, ma alla fine la sua eccitazione aveva avuto la meglio. Francesco fiutò subito la preda e gli disse di andare a casa sua, immediatamente. Matilde non ci pensò due volte. Entrambi saltarono i corsi e si ritrovarono a casa di Francesco, che abitava da solo.
    
    Matilde era una studentessa del secondo anno di Giurisprudenza. Era leggermente in carne, con gli occhi azzurri e i capelli chiari. Un seno prosperoso che non nascondeva mai più di tanto sbucava spesso dalle sue scollature. Aveva passato il primo anno scopando nei bagni dell’università con chiunque ci provasse con lei. Era stata ben presto etichettata come la “puttana della facoltà”, e lei se ne vergognava. Ma appena aveva davanti un cazzo, oppure pensava allo sperma caldo in bocca, tutti i suoi freni inibitori venivano meno. Eppure, sapeva che non era quello che voleva per lei. Ripensandoci, si sentiva una puttanella da due soldi. Credeva che qualcuno dovesse controllarla. Quando sentì le parole di Francesco, capì che lui era quello giusto. E non si sbagliava.
    
    Francesco la conobbe quella sera, per conoscenze in comune, e la prima cosa che pensò guardandola fu che quella tipa aveva proprio una faccia da sborra. Fu soddisfatto quando fu lei stessa a venire da lui.
    
    Appena Matilde entrò in casa, mezz’ora dopo, trovò Francesco che la aspettava con le braccia ...
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