Rapporti dalla provincia 4 - Sesso, droga e...
Data: 10/05/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: lowrise, Fonte: EroticiRacconti
... di caldo piscio. Ma, poco dopo, Marion non riuscì a trattenersi e cominciò a ridere di gusto. Tanto che a sua volta iniziò a urinare. Piegò leggermente le gambe e protese in avanti il ventre, mentre con le dita della mano strinse le sue labbra vaginali e indirizzò il getto verso Emma, che si lasciò bagnare. Solo allora Emma capì che Marion stava giocando e si avvicinò alla ragazza, che le continuava a urinare, ora sulle labbra della fica. Le due si toccarono le tette, si strapazzarono i capezzoli, con Emma che insisteva a torturare i piercing di Marion che la eccitavano, e infine si infilarono le dita della mano nelle fiche pulsanti. Emma si lasciò andare a una cura particolare al clitoride di Marion, che risultava trafitto da un piercing, mentre le labbra vaginali avevano un anello per lato. Emma infilò le dita nei due anelli e dilatò per bene le labbra, che erano bagnate, e con la lingua le prosciugò. Poi le due si baciarono sensualmente e il gioco delle loro lingue che si intrecciavano le eccitò enormemente, fino al raggiungimento di un ulteriore orgasmo mentre si continuavano a sditalinare avidamente.
“Non pensi che potremmo farne a meno di questa merda?”, disse Marion guardando il mozzicone di spinello che lentamente si stava consumando sul bordo del tavolo.
“Se lo dici tu, che ti sei fatta tutta la sera con quella roba”, soggiunse Emma ancora in preda all’eccitazione.
“Lo faccio per darmi un tono, un’importanza che nel nostro gruppo di puttanelle è ...
... fondamentale. Più lo fai e più sei rispettata, perché capiscono che hanno a che fare con una dura, una che ha il cazzo tra le gambe e non che se lo fa mettere nel culo. Non so se rendo l’idea!”.
“Perfettamente, cazzo. Non pensavo che foste così minchione”.
Lili intanto si stava rialzando, intontita più che mai, ma Emma e Marion non l’aiutarono. Anzi, con i piedi sul ventre la obbligarono a stare a terra. Poi Marion mise una striscia di coca vicino alla ragazza e, assestatole uno schiaffo, le ordinò di sniffare.
“La mia povera nipote, non mi rimarrà mica una puttana per di più drogata?”, disse Emma rivolta a Marion.
“Stai tranquilla, questa merda la danno anche alle bambine. Al massimo la rincoglionisce, poi passa l’effetto”.
Emma si tranquillizzò e si accese una sigaretta.
Nemmeno il tempo di terminarla, alla porta della roulotte si sentono dei colpi.
“Chi cazzo è adesso?”, si domandò Marion mentre si aggiustava il piercing al clitoride.
“Vado io”, disse Emma avvicinandosi all’uscio.
“Come, non ti vesti?”.
“Chi se ne fotte. Se è un bel maschio gli salto addosso e me lo faccio”, disse ridendo la donna mostrando la fica.
Aprì la porta e si parò davanti una ragazzina.
“È qui Marion, vero?”, chiese impaurita.
Emma fece segno di accomodarsi e la ragazza, in lacrime, si avvicinò a Marion e la abbracciò.
“Aiutami, ti prego, ho paura”, le sue poche parole.
Si trattava di una ragazzina, poco più che ventenne. Nicole, questo il suo nome, era alta ed ...