Rapporti dalla provincia 4 - Sesso, droga e...
Data: 10/05/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: lowrise, Fonte: EroticiRacconti
La notte era ancora lunga e l’insaziabile Lili, ancora in preda ai fumi dell’alcol e soprattutto allo stato di eccitazione provocato dall’assunzione di un cocktail fatto di spinelli, ecstasy e strisce di coca, fu accontentata più e più volte da Marion e da sua zia Emma, che la possedettero con i loro strapon. Che, però, meno drogate di Lili, non riuscivano a stare dietro alla frenesia della giovane, sempre alla ricerca di qualcosa da mettere nel culo o tra le gambe, in fica. Più passava il tempo e più il desiderio sessuale di Lili aumentava, a tal punto che zia Emma sbottò.
“Adesso ti sistemo io: trovo una che ti fotte come si deve”, disse spazientita Emma mentre si accendeva una sigaretta.
Non riuscì nemmeno a prendere il cellulare dalla tasca del giubbino che Lili le si avventò un’ennesima volta addosso.
“Possiedimi. Possiedimi tutta di nuovo”, le disse ridendo.
Emma, per tutta risposta, assestò dapprima due sberle sulle guance della giovane; poi, visto che Lili non si calmava, strinse le dita della mano e le diede un pugno, in piena faccia, che fece dapprima barcollare Lili, per poi distenderla sul pavimento. La giovane giaceva lì, nuda, sporca, sudata.
“Cazzo, l’ho uccisa!”, disse Emma mentre si chinava verso la nipote.
“Non dire stronzate, puttana! Non vedi che respira ancora”, replicò come se nulla fosse accaduto Marion che, malferma sulle gambe, si diresse verso i jeans gettati in un angolo alla ricerca di uno spinello che, trovatolo, iniziò a fumare ...
... nervosamente.
Poi, non contenta, si infilò in fica il vibratore e cominciò dapprima a gemere, per poi godere poco dopo.
“Aiutami, stronza, non vedi che sta male?”, urlò Emma.
“Vai affanculo te e chi ti conosce, sporca puttana”, rispose Marion ridendo.
Emma si diresse allora verso Marion e le due cominciarono a insultarsi pesantemente, per poi giungere alle vie di fatto. Marion iniziò a sputare addosso alla rivale, con sputi che raggiunsero la donna in piena faccia. Emma, per tutta risposta, incazzata come una bestia e come mai prima d’ora, a pochi passi da Marion, dilatò con le mani le sue labbra vaginali e cominciò a urinare con tutta la forza e la rabbia che aveva in corpo. La pioggia dorata bagnò Emma e anche la povera Lili, che giaceva a terra poco distante. Marion, dopo avere dato un ultimo tiro al suo spinello, lo depose sul tavolo e, raggiunta la donna, iniziò a tirarle i capelli. Cosa che fece anche Emma, con la differenza che la donna, riuscì a gettare la ragazza a terra e, prendendola per i capelli, la fece strisciare dapprima con la schiena, poi con la faccia, sul pavimento lercio e intriso di piscio.
“Questo è ciò che ti meriti, lurida porca! E ora leccala tutta, fino all’ultima goccia”, urlò Emma, mentre teneva la ragazza per i capelli a testa in giù.
Marion non si era mai sentita così umiliata e, eccitata come non mai, stava al gioco della rivale. Dopo avere leccato per bene il pavimento, passò a leccare il corpo di Lili, che era ancora bagnato ...