1. La mia esperienza con una coppia cuckold – Capitolo 13


    Data: 27/03/2021, Categorie: Cuckold Etero Autore: jojojos, Fonte: RaccontiMilu

    ... – “Simona così stai esagerando cazzo, ma se ci fosse qualcuno che ci conosce? Ti prego fermati!” – si staccò rimettendosi a sedere, sbuffò nervosamente e poi disse: – “Che palle con sta storia, ne ho i coglioni pieni sai!” – poi si girò verso di me, mi baciò e sussurrò: “Tranquillo riprenderemo più tardi noi due…”. Entrammo nella discoteca, tantissima gente faceva la coda alla cassa ma loro, come al solito, avevano una corsia preferenziale, Paolo parlò con un enorme buttafuori e poco dopo entrammo passando da una porta di servizio, il locale era molto grande ed affollatissimo, Simona mi prese per mano e dopo aver fatto un giro nelle varie sale a tema (musica attuale, anni 80 e liscio) entrammo in una saletta privata con una enorme vetrata che dava su una delle piste dove si suonava musica attuale, si vedeva la gente ballare, c’era un tavolino proprio di fronte ed un divanetto a tre posti poco più indietro. La persona che ci aveva fatto entrare se ne andò e poco dopo Simona mi invitò a ballare, Paolo rimase invece nella saletta. Arrivati alla pista guardai verso la nostra saletta e notai che non si vedeva all’interno, Simona ballava in maniera molto sensuale strusciandosi a me, mi abbracciava e baciava in continuazione, la musica era altissima e le gridai all’orecchio: – “Ma dove è finita la tua riservatezza scusa? Non hai paura che qualcuno che conoscete ci possa vedere, siete sempre così attenti a queste cose..”; – “Non me ne frega un cazzo se ci vedono, poi la gente che ...
    ... conosciamo non frequenta questi locali, sono tutti noiosi e sfigati come Paolo, ho voglia del tuo cazzo Gianluca, lo voglio adesso…” – mise la mano sul cazzo che si indurì immediatamente, mi prese per mano invitandomi a seguirla. Entrammo nella saletta e chiuse la porta a chiave, poi mi fece sedere sul divanetto e si mise in piedi davanti a me, Paolo era seduto al tavolino che ci guardava, cominciò a ballare al ritmo della musica che proveniva dalla sala da ballo, si girò di schiena per farsi slacciare il vestito, le chiesi: – “Scusa ma vuoi farlo qui? Non sarebbe meglio andare in albergo?”; – “Non ci arrivo in albergo, te l’ho detto che lo voglio adesso, tranquillo qui non entrerà mai nessuno se non chiamiamo il servizio, slacciami la zip dai…”. Si fece scivolare il vestito a terra e lo calciò distante, restò con un intimo da mascella slogata; indossava un reggiseno di pizzo bianco molto lavorato ed un micro perizoma in coordinato, la luce all’interno della saletta era abbastanza forte, dalla figa si intravvedeva come uscisse il filo dell’assorbente interno, ricominciò a ballare ondeggiando il suo straordinario culo, glielo schiaffeggiai divertito, si piegò mettendomelo in faccia, con la lingua leccavo le chiappe, si spostò di lato il perizoma lasciando in bella vista il buco del culo, glielo leccai insalivandoglielo per bene, apprezzava e sottolineava ogni passaggio della lingua con gemiti sempre più forti, infilai prima un dito, poi due cominciando a masturbarglielo sempre ...
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