1. 14 Nisan [cazzo e biscotti al cioccolato]


    Data: 21/03/2021, Categorie: Anale Masturbazione Tabù Autore: Bradi77, Fonte: xHamster

    ... vestaglia fruscia. Mi guarda dritto negli occhi, apparentemente molto seria.
    
    "Sono ebrea", dice.
    
    Vorrei ben vedere, con un nome come il tuo e con un cognome come il tuo, dico facendo spallucce. E comunque il fatto che tu sia ebrea non ti impedisce di fare porcherie con altre etnie della tua stessa razza, quella umana, quindi...
    
    Lei sbuffa: "Guarda che se avessi pensato di avere a che fare con un antisemita non saresti andato oltre la prima uscita. Non ti sto dicendo che sono ebrea per avvisarti del fatto che sono ebrea. Lo so, che sai che sono ebrea. Abbiamo discusso dell'antico testamento per quasi due ore, la scorsa settimana, massacrando a botte di ateismo razionalista e sarcasmo sia le religioni ebraiche che quelle cristiane".
    
    Me lo ero dimenticato. Le canne, già. Bella discussione, comunque. Sulla moglie di Lot trasformata in sale avevamo riso come due idioti. Le canne, già.
    
    Ok, dico, e allora perché mi dici che sei ebrea, scusa? Una cosa per volta, eh, fammi capire per gradi. Poi mi spieghi con calma anche la questione del biscotto.
    
    Lei ride, e intanto si scopre la tetta sinistra: tira giù un lato della vestaglia, infila la mano sotto al seno, fa scivolare il reggiseno e mi lascia lì a fissare la tetta che ondeggia. Il capezzolo è piccolo e lungo, l'aureola stretta e scura, dello stesso colore del fiorellino della foto. Mi aumenta la salivazione.
    
    Scavalla le gambe, scende dalla sedia, mi si avvicina sorridendo di sghembo.
    
    "Vieni, dai", mi dice, ...
    ... e mi prende per un braccio, accompagnandomi verso la sua cameretta.
    
    Chiude la porta.
    
    Comincia a spogliarsi mentre mi guarda, il mezzo sorriso sempre in faccia: "Allora: sono ebrea, ed oggi, secondo il calendario ebraico, è il 14 Nisan. Che è il primo giorno della Pasqua ebraica". La vestaglia scivola ai suoi piedi, e lei se ne libera con un calcio. Rimane lì a guardarmi, una tetta fuori e una tetta dentro al reggiseno. Io guardo soprattutto la tetta fuori. Poi i miei occhi scendono lungo l'addome, e guardano fra le sue gambe, nello spazio malamente coperto da una strisciolina di stoffa nera. Salivo. Molto.
    
    "Hei, ti sto parlando", ridacchia lei, e torno a guardarla negli occhi. Poi lei allarga un po' le gambe, e io torno a guardarle le labbra, e intendo quelle di sotto. Lei mette una mano davanti, facendo finta di coprirsi: "Non guardare qui, sto spiegando", mi dice con aria finto - seria. Ok, torno agli occhi.
    
    "Il primo giorno della Pasqua Ebraica viene chiamato Shalosh Regalim", continua, "e durante la settimana della Pasqua gli ebraici si astengono da cibi che contengono lievito", dice mentre si slaccia il reggiseno con un gesto veloce. L'altra tetta viene liberata, ed inevitabilmente io la seguo con lo sguardo, e forse anche con la tesa, dato che lei ridacchia ancora. Ridacchia sempre, cazzo. Ma ridacchia nel modo giusto. Non è il ridacchiare di una donna stupida: è il ridacchiare di una donna che se vuole ti fa un culo così.
    
    Si solleva il seno con le mani a ...
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