1. Coinquilina


    Data: 09/05/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Jessika85, Fonte: Annunci69

    Vivere da studentessa universitaria fuori sede non è cosa semplice. Dalla Calabria, avevo scelto l’università a Bologna come meta del mio studio e, per poterlo fare senza contare sull’aiuto dei miei, avevo investito tutti i miei risparmi che mi avevano permesso di affittare un piccolo appartamento in periferia e di sopravvivere alcuni mesi, ossia il tempo di trovare un lavoretto con il quale mantenermi.
    
    Avevo trovato quasi subito un posto da cameriera in un pub vicino alla mia facoltà e, dopo aver messo delle inserzioni, anche una coinquilina con la quale dividere le spese di affitto e delle utenze di quei 50 metri quadrati in zona Barca che mi stavano ospitando da qualche tempo.
    
    Paola, la mia inquilina, era una ragazza che veniva da Bergamo e che non aveva problemi di sopravvivenza dal momento che il padre non aveva alcun problema nel mantenerla e nel soddisfarle tutti i capricci.
    
    Era particolarmente bella con i suoi capelli lunghi color ruggine che amava raccogliere in una coda di cavallo oppure, con due trecce sbarazzine che la facevano assomigliare a Lara Croft. Il fisico rasentava la perfezione: madre natura era stata particolarmente generosa e senza diete o sessioni in palestra, Paola appariva in forma smagliante. Amava cambiare il suo stile da un giorno all’altro e se un giorno indossava jeans strappati e scarpe da ginnastica, il giorno dopo era capace di indossare un vestito prêt-à-porter e scarpe con tacchi da 12.
    
    Inutile dire che quando partivamo per ...
    ... andare in facoltà insieme, i ragazzi si rivoltavano ad ammirare quelle forme che non passavano certo inosservate.
    
    Devo ammettere che anch’io non sono affatto male anche se le mie origini decisamente mediterranee sono alquanto evidenti: capelli neri ondulati, carnagione color ambra, occhi neri, tettone più che abbondanti e lato B che si fa notare.
    
    La convivenza viaggiava di pari passo con gli impegni di entrambe ma nessuna di noi due aveva un ragazzo. Io ero troppo occupata e tra studio e lavoro, l’unica velleità che avevo era solo quella di rientrare a casa per farmi una doccia e andare immediatamente a letto dove, dopo qualche minuto passato a chattare con lo smartphone, crollavo dalla stanchezza e dal sonno.
    
    Paola su questo tema, era totalmente discreta anche se in facoltà molti studenti parlavano di lei e del suo fisico.
    
    Accadde durante una sera invernale tipicamente bolognese. Una insolita nebbiolina era scesa sulla città e la basilica sul colle era praticamente svanita alla vista di tutti, celata da quella coltre di tristezza e umidità di un novembre ancora lungo da terminare. Il mio esame per il quale mi ero preparata da tempo non era andato bene e avevo preferito rinunciare ad un voto basso che avrebbe rovinato la media, ben sapendo che avevo solamente originato un’altra prova di esame che avrebbe significato altri problemi.
    
    Mestamente rientrai nel piccolo appartamentino alla Barca dove l’unico mio desiderio era quello di resettare tutto. Trovai Paola, ...
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