Urgenza di tenerezza
Data: 18/03/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Tu, in quella circostanza, uscivi di fretta dal negozio di calzature, effettivamente incantevole e vistosa, per il semplice fatto che guardarti era proprio un piacere per gli occhi, precisamente là t’ho visto sogghignare verso Caterina, t’ho adocchiato ironizzare così come bersagli candidamente la vita tempestandola a modo tuo, il mio cane si è frattanto accostato nei tuoi paraggi, per il fatto che captava il desiderio che aveva il suo amico di collegare parole con quell’aggraziata e piacevole giovinetta.Però, che bizzarro modo d’agire quello dei bipedi, avrà certamente considerato. Tu m’illustri fervidamente sennonchéfatti e gesta, mi esponi vissuti calorosi sul tuo conto, mi ripeti espressioni del momento, mi parlotti di te, io ti riferisco di me, tu sorridispensieratamente scuotendo felicemente la testa, intanto che maliziosamentee allusivamentem’annunci:
“Non avevo dubbi, sei rimasto eternamente uguale, ma quando migliorerai?”.
Attualmente mi proferisci del tuo compagno, perché lui è distante per svolgere un delicato stratagemma lavorativo, io ti squadro e t’invito, tu mi esamini e infine accetti, ti dirò che stasera la scarpinata sarà indubbiamente più striminzita dell’annunciato, porta pazienza, sono certo che ti rifarai velocemente. E’ sera, la notte s’avvicina, per vederci abbiamo prescelto un luogo solitario e volutamente fuori mano, tu sei impegnata, al momento non è benefico né vantaggioso, farsi vedere in automobile andando incontro alla notte insieme a un ...
... ex, cosicché giriamo a vuoto in lungo e in largo, il calore nell’autovettura aumenta e non per il riscaldamento dell’abitacolo, là di fuori piove, ci fermiamo, quello che volevi, quello che lascivamente ambivo.
Tu mi riferisci lietamente che assieme a lui non è com’era con me, c’è poca fantasia, una modica intesa, un’insufficiente complicità, questo tu lo enunci esprimendolo come se stessi creando una scusante perché sai che tra poco sarò dentro di te, l’uscire da soli di notte io e te, sì, lo sapevi, lo immaginavo, la tua mano adesso m’accarezza il collo e sai molto bene, che questo gesto io lo adoro parecchio in automobile. Entrambi non abbiamo voglia né tentazione di cercare un hotel, siamo protetti dalla pioggia, abbiamo tutto quello che ci serve tu, io, la connivenza della notte e l’affiatamento della pioggia, ci spostiamo sul sedile posteriore, ricordi questi eventi? Rammenti la prima volta m’hai acciuffato così, certo, ma adesso sei cresciuta, non sei più una diciassettenne assatanata, eccitata e finanche curiosa.
Tu sei a cavallo sopra di me, seduto sul sedile posteriore io ti spoglio, il leggero vestito è cascato scoprendo la tua cute, incurvi la schiena rivelandomi quanto il tempo sia stato liberale, magnanimo e prodigo:
“Dai, sfilati il reggipetto” – ti espongo io, intanto che le tue floride e sviluppate tette sobbalzano.
Le tue tette sono piccole ma provocanti e stuzzicanti, i capezzoli sono irti, tu attribuisci la negligenza al freddo, io adoro il tuo ...