Batocchio - 2
Data: 14/03/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... gatti.
“Un regalino per Trippa.”, disse.
“Attento a non viziarlo troppo, - fece Raimondo, prendendo la scatoletta – è una sagoma, quello!”
Si sedettero in cucina, ma l’imbarazzo era palpabile: evitavano di guardarsi negli occhi e non trovavano argomenti per avviare una conversazione, per lo meno niente che gli sembrasse interessante.
“Funziona adesso la caldaia?”, chiese alla fine Raimondo.
“Sì, grazie. È tutto a posto… grazie…”
“Senti, - fece Raimondo, dopo un altro lungo silenzio – a proposito di ieri sera…”
“Spero di non averti offeso…”, lo interruppe Fulvio.
“No…”
“Davvero, non so cosa mi ha preso…”
“Io non sono gay…”, esclamò Raimondo.
“Lo so… neppure io… Te l’ho detto, non so cosa mi ha preso.”
“Non vorrei che tu pensassi…”
“No… certo che no… Non succederà più.”
Stettero ancora in silenzio a fissare il vuoto, poi Fulvio si alzò:
“E’ meglio che vada, - disse, fingendo di guardare l’orologio – non vorrei fare tardi…”
“Certo”, fece Raimondo,alzandosi pure lui e accompagnandolo alla porta.
Uscito sul pianerottolo, Fulvio si voltò:
“Ci vediamo, allora.”, gli disse, porgendogli la mano.
“Sì”, fece Raimondo, stringendogliela.
Si strinsero la mano e finalmente si guardarono negli occhi. Per un lungo istante.
“Oh, al diavolo!”, sbottò alla fine Raimondo e, tiratolo a sé, strinse Fulvio in un abbraccio frenetico.
“Al diavolo! – ripeté – E’ stato bellissimo!”
Fulvio non trovò niente da rispondere, se non ...
... stringendolo ancor più convulsamente.
La porta era ancora aperta, quando Raimondo prese fra le mani il volto dell’amico e avvicinò le labbra a baciarlo. L’altro ebbe un attimo di incertezza, poi schiuse le sue e le lingue si avvinghiarono in un gioco d’amore e di passione.
Finalmente ritrovarono un barlume di lucidità:
“Vieni”, disse Raimondo, chiudendo la porta con un calcio.
“Ne sei sicuro?”, chiese Fulvio, tornando a baciarlo.
“Non lo so… - fece Raimondo – ma so che mi piace e… lui ti vuole…”, e gli prese la mano, portandosela all’inguine, dove Fulvio si trovò a stringere un uccello gloriosamente duro.
Un attimo dopo erano in camera. Raimondo si spogliò rapidamente e si stese sul letto, fissandolo con il cazzo dritto in aria e una goccia di rugiada già stillante.
Fulvio si tolse il maglione e la camicia, scalciò via le scarpe e gli si stese bocconi
tra le gambe, accostando il volto al suo inguine e aspirandone con aria beata il grato sentore dolciastro. Poi prese a leccare… dapprima i grossi coglioni, intorno, a tutta lingua, risucchiandoli in bocca uno alla volta, per spremerli contro il palato, e strappandogli ogni volta gemiti soffocati di piacevole dolore; poi risalì l’asta, leccando e mordicchiando, per imboccare infine la cappella e risucchiarla voracemente.
In preda ad un’estasi estraniante, Raimondo prese a muovere il bacino, cercando di spingergliene in bocca il più possibile, ma il suo cazzo era troppo massiccio, a malapena ci entrava; e la ...