Il sottile richiamo della depravazione
Data: 14/03/2021,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: Eli, Fonte: RaccontiMilu
... si era offerto di accompagnarla, lei si rifiutò categoricamente per due ragioni. Prima di tutto non voleva che marco la vedesse così eccitata e vestita dall’altra proprio davanti alla facoltà c’era un gruppo di operai che stava ristrutturando una casa, la loro mal celata ammirazione e i loro commenti sconci non facevano altro che farla bagnare ulteriormente. Marco, il suo fidanzato, era così bigotto e rintontito dalle ore di palestra che non avrebbe certo capito questo suo desiderio di essere ammirata. A dire il vero il suo fidanzato era una frana anche a letto, i tanti muscoli non si erano tradotti in un gran pisello e la sua fantasia era minima. Tolti questi due aspetti Marco eseguiva gli ordini di Rebecca alla lettera e invece di infastidirla con quel suo ridicolo pisellino si accontentava di venire sulle mani ben curate di Rebecca. Lei se concedeva raramente e a dire il vero più che un atto sessuale la attraeva l’idea di umiliare quel gigante muscoloso. Con questi pensieri in testa non si accorse che stava passando davanti al gruppo di operai che appena usciti dal bar stavano fumando una sigaretta. Si ricosse dai suoi pensieri quando ormai ancheggiante gli stava sfilando davanti, il primo l’apostrofò dicendo ‘che troia me la scoperei’; una fitta la prese proprio nel basso ventre. Il secondo le toccò il sedere, mentre quella mano si attardava sul suo culo sentì il suo sesso bagnarsi. Ma cosa le stava succedendo, lei era quella che dominava gli uomini, lei era quella che ...
... tutti volevano e nessuno aveva e ora come la prima delle troie si bagnava davanti a un gruppo d’operai? Quel professore la stava mandando fuori di testa, lo doveva punire per averla ridotta in questo stato. Si riscosse da questo stato confusionale e assestò una sberla sulla faccia del malcapitato operaio. Li guardò e urlò : io vi denuncio maiali. Questi si misero a ridere e ancora la apostrofarono con l’epiteto predente. Rebecca avvampando di vergogna si precipitò all’ingresso dell’università, era in uno stato confusionale, le mutandine zuppe di tensione erotica e una voglia inconfessabile di essere scopata. Cosa le stava succedendo?
Quando superò l’androne dell’università riacquisto controllo e sicurezza. Questo era il suo mondo ogni singolo ragazzo la desiderava, ogni singola ragazza la guardava con malcelata invidia. Si diresse baldanzosa verso l’aula dell’esame, aprì la porta con grazia ma decisione, appena si affacciò all’aula tutti gli occhi si puntarono su di lei, tranne quelli del professor Levi che nel suo completo grigio di spalle stava scrivendo sulla lavagna. Senza neppure girarsi il professore parlò: Rebecca l’esame è iniziato da quindici minuti lei è in ritardo, si sieda e aspetti il suo turno, visto il suo comportamento sarà ultima; un paio di ragazze sghignazzarono e altre la guardavano divertita. Umiliata si sedette in prima fila, con le guance rosse e lo sguardo basso. Appena si sedette si accorse le che sua vagina come se avesse una mente tutta ...