1. IO. FOTOGRAFO A LUCI ROSSE. – CAPITOLO 7


    Data: 11/03/2021, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Voyeur Autore: mikimark, Fonte: RaccontiMilu

    ... adagiarsi su di me.
    
    Gli shorts lasciavano vedere le belle e lunghissime gambe. Lunghe e abbronzatissime. Si aggrappò a me con le mani sul mio ventre e con le dita lentamente e delicatamente me lo sfiorò sopra la leggerissima maglietta. Appena sopra la cintura… La sentii studiare per qualche secondo i miei addominali scolpiti da anni di palestra. Bloccò la mano per meglio sentirli e il suo spontaneo apprezzamento appena accennato mi divertì e mi esaltò. “Palestrato il signorino! – sussurrò lei divertita – Tanto palestrato…” “Disturba? – chiesi noncurante – Mi preferiresti con il pancione? “Nooooo! – risposse lei prima giuliva e poi infastidita – Non vorrai mica essere come il mio moroso?”
    
    Il percorso pure breve mi sembrò eterno. Scese dalla moto velocemente e si precipitò nel portone del mio stabile. Non voleva che il titolare del bar lì vicino dove lavorava la vedesse mentre saliva da me…. Non ero il suo moroso!
    
    Salimmo le scale lentamente e la presi con naturalezza per mano. Lei non si oppose ed ansi mi sorrise felice. Sì, era proprio felice! Appoggiò il suo capo sulla mia spalla. “Ti seguo, uomo! – sospirò – Non scappo più, sai…. Guidami tu, ora, Fabio… Sono nelle tue mani…” “Tranquilla, bimba!” “Sì, ma tu comportati bene, mi raccomando… Fai piano e promettimi di nuovo che farai tutto con molta calma ed avrai con me tanta, tanta pazienza! Ti ripeto che queste cose non le ho mai fatte! Soprattutto con un vero maschio! Come ho il sospetto che tu lo sia. ...
    ... Indubbiamente! E ti prego… Non pensare io sia una puttanella…”
    
    Le accarezzai i capelli e le diedi un bacio sulla guancia.
    
    “Grazie! – rispose subito lei – Sei proprio un vero uomo tu…. Non sei come quello sciocco del mio moroso e come i ragazzini che ho avuto prima di lui… Sai mettere a proprio agio la tua ospite e come… prenderla!”
    
    Girai la chiave nella toppa della serratura e spinsi leggermente la porta. Mi misi dietro a Simonetta affinché entrasse lei per prima. I sensori funzionarono come di dovere. Una soffusa luce illuminò la stanza ed una musica estremamente dolce accolse l’ingresso della donna. Lei entrò sorpresa per tutte quelle particolari accoglienze, in silenzio e con le dita delle mani intrecciate dietro la schiena. Io le strinsi i fianchi con le mani. Poi scivolai con una mano davanti, sul suo ventre piatto. Come per studiarla…
    
    Lei fu subito attratta dalle tante foto che tappezzavano le pareti. In mezzo al vicino salottino troneggiava l’enorme divano in pelle nera. Con la larga chaise long che diventava praticamente un piccolo letto alla francese leggermente rotondeggiante. Davanti due cavalletti sui quali erano fissate una fotocamera e una telecamera. Erano solo due delle tante sofisticate apparecchiature che lei avrebbe scoperto in quello studio così accogliente…
    
    “Com’è carino, qui… – disse subito lei un po’ insospettita – Ed è tutto così accogliente, qui…” “Lo so! – replicai – E’ fondamentale che la donna si senta perfettamente a suo agio. Solo così potrà ...
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