1. Le ossessioni


    Data: 06/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: EroticiRacconti

    ... nuovo.
    
    Ma riprese a pensare a Benoît, abbandonando qualsiasi resistenza e qualsiasi tipo di vergogna: era sempre in piedi di lato, e le ordinava di guardare sé stessa dentro lo specchio, mentre egli la puniva. Le diceva di concentrarsi sul proprio volto, di osservare in quale modo ella cambiava espressione, nell’istante in cui la sua mano la batteva.
    
    L’uomo della madre adesso aveva iniziato a colpire la figliastra con una fitta sequenza di botte, assestate regolarmente sul povero didietro di lei. Gliene diede più d’una ventina nel corso di un minuto, riducendola in lacrime.
    
    Bianca non sapeva più che cosa ancora le sarebbe potuto accadere, nella sua povera testa sempre più offuscata e obnubilata da quei colpi: sembrava che in quello sfortunato venerdì di febbraio, tutta quanta la sciagura del mondo intero si fosse improvvisamente rigirata contro di lei.
    
    “Giù, di nuovo” le ordinò Benoît, mettendole fretta nell’atto assertivo di spingerla nuovamente lungo la schiena.
    
    Poi le appoggiò la racchetta sul sedere, colpendola in modo blando; aprì nuovamente il braccio, schioccandola poi sul gluteo sinistro con un colpo violentissimo, al quale la poveretta rispose con un gridolino stridulo e penoso.
    
    “Ooooooh…”.
    
    Il didietro di lei, nascosto sotto la tuta, s’era già inesorabilmente deformato, coperto da due lividi rossi ben sparsi in mezzo ad entrambi i glutei; ed era solo l’inizio.
    
    L’uomo di sua madre riprese a batterla, con una sequenza di fitte facendola ...
    ... lentamente sprofondare, nella stretta fortissima del proprio braccio sinistro; infine, si fermò a guardarla, e per la prima volta le liberò la vita. Bianca era talmente avvezza a quella posizione, che rimase con la schiena inarcata ed il didietro tutto sollevato, rigida e ben disciplinata senza volerlo, a causa delle botte.
    
    “Vado a prendere l’altra racchetta, questa qui è tutta fradicia…” disse lui con tono ironico e deciso; egli voleva che la figliastra provasse nuovamente a ripulire quell’oggetto, proprio mentre egli la puniva, nell’intento di rendere quel castigo ancor più umiliante ed istruttivo per lei.
    
    “Prova a lavarla più forte!!!” le ordinò osservandola, mentre gettava con disprezzo quella racchetta, dentro il lavandino ancora pieno d’acqua, sorprendendola con alcuni schizzi; “E non ti muovere di lì…”, aggiunse subito dopo, fermamente.
    
    Bianca sentiva già il sedere scoppiarle sotto la tuta, mentre riprendeva meccanicamente a sfregare quella sciagurata racchetta con il sapone; con la certezza che non sarebbe servito veramente a nulla, e con la consapevolezza che la sua punizione non era nemmeno ancora giunta alla metà.
    
    Benoît aprì nuovamente la porta del bagno; e subito la ragazzina spaventata, riprese a far finta di lavare la propria racchetta, in modo ripetuto ed insensato: l’uomo di sua madre la guardò con un misto di disprezzo e di triste ironia.
    
    “Questa è asciutta… è più dura”, le disse mentre si avvicinava; poi si chinò leggermente alle sue spalle, e mentre ...
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