Che bello il sesso in vacanza! (parte 2)
Data: 05/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Nadia89, Fonte: EroticiRacconti
La seconda parte del mio racconto della mia settimana bollente sulla riviera Ligure riguarda due episodi di sesso all’aperto.
Trovo molto eccitante la possibilità di essere “spiata” durante un rapporto sessuale, che qualche occhio fugace si posi sui nostri corpi mentre godiamo il nostro piacere.
Mi ricordo ancora l’eccitazione che ho provato quando, da bambina, ho spiato i miei genitori mentre facevano sesso. Non sapevo ancora cosa fosse quella cosa che facevano, e non era mia intenzione vedere cosa stavano facendo. Semplicemente, ricordo di aver visto delle ombre di corpi proiettarsi sul muro della loro camera, in piena notte. La loro porta era socchiusa e sentivo i loro respiri affannosi.
Impaurita ed incuriosita, sospingo leggermente la porta e li vedo: mia madre completamente nuda era a cavalcioni su mio padre e si muoveva furiosamente ansimando sopra di lui.
Mi sono spaventata, e immediatamente piano piano ho fatto ritorno nella mia cameretta. Non ho mai saputo se si accorsero o meno di quello che avevo visto, non mi hanno mai detto nulla. Ricordo nitidamente di aver avvertito una certa sensazione strana nel basso ventre, come se il corpo già conoscesse e pregustasse il piacere di quell’atto che alla mia mente restava un mistero oscuro.
Una mattina io e Marco stavamo facendo una nuotata per far trovare refrigerio alla nostra pelle cotta dal sole. Nuotando ci portiamo vicino a degli scogli, dove il fondale era più basso e si poteva toccare. Ci abbracciamo, ...
... felici, spensierati ed innamorati come solo a 20 anni si può essere.
Sorrido con malizia, infilando la mia mano nel suo costume, afferrandogli l’uccello che in quei giorni era diventata la mia divinità da adorare. Lui un po’ preoccupato mi dice: “Dai, non fare la scema, ci vedono …” Io nemmeno gli rispondo, sorrido e continuo a menarglielo, sento che nonostante l’acqua fresca e le sue parole l’afflusso di sangue caldo riempie i suoi corpi cavernosi, facendolo rizzare. “C’è il fondale sabbioso, non ci vede nessuno … “ dico io ridendo, poi mi viene un lampo di genio: “Nuotiamo verso quelle secche … non c’è nessuno, potremo stare tranquilli!”
Con poche bracciate raggiungiamo le secche, poste ad una cinquantina di metri dalla spiaggia, forse di più. Non c’è nessuno, come sempre.
Ricomincio a menarglielo, mentre lui mi stringe a se, baciandomi. Dalla riva sembriamo una tenera coppietta che si scambia le effusioni. Mi piace l’idea che dalla spiaggia mi guardino, mi eccita.
Il suo cazzo ormai è durissimo e vorrebbe esplodere. Mi piacerebbe vedere il sua glande mentre spruzza bianchi getti nell’acqua del mare, ma ho un’altra idea. Sono molto gelosa dello sperma del mio ragazzo, non voglio che vada sprecato nel mare, voglio che vada dentro di me.
Abbasso il suo costume fino a sopra le sue ginocchia. Lui si lascia fare tutto, inebetito dalla voglia di sborrare. Scosto poi un lembo del mio costume, quel tanto che basta per scoprire la mia figa. Circondo poi il suo collo ...