L'ascensore di Angelita
Data: 26/02/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Kaiserben, Fonte: EroticiRacconti
La vidi entrare nell'androne del palazzo. Faceva molto caldo quel giorno. Aspettava l'ascensore, era di spalle quando sentí i miei passi. La scia del suo profumo aveva avvolto l'ingresso e tutto il corridoio. L'avevo vista un paio di volte di sfuggita. Indossava un paio di scarpette bianche da ginnastica, degli shorts aderenti di jeans che accoglievano un body nero di tulle a balconcino. L'ascensore si aprí, entrammo, un "salve" reciproco e ci guardammo negli occhi.
Angelita ammiccò con un sorriso al libro che avevo sotto il braccio, ricambiai con un cenno del capo e introiettai nella mia mente l'odore che emanava il suo corpo, immaginando l'olimpo del piacere che avrebbe potuto procurarmi.
"Che libro è?" chiese incuriosita.
"È solo ciò che sta per iniziare ora..."
La condussi di modo che desse le spalle alla porta dell'ascensore e potesse così guardarsi nello specchio, le carezzai i capelli ondulati e inebrianti.
La sua essenza mi stimolava. Accostai le labbra alle sue, deciso, e non senza sorpresa, si abbandonò al sapore umido della mia lingua dando il via ad un ballo intrecciato, ad un corpo a corpo di colpi ben cadenzati.
L'ascensore si aprí e d'istinto Angelita piegò il gomito pigiando il tasto d'arresto. La cabina si bloccò con un sussulto violento e i nostri corpi si trovarono scaraventati l'uno sopra l'altro, avvinghiati come due rami intrecciati. Lei avvertí la mia "voglia", lí, tra il bordo finale degli shorts e i collant, spostò lo sguardo ...
... verso il basso per vederne la consistenza e carezzò la patta dei pantaloni compiaciuta, consapevole che quel rigonfiamento era puro desiderio istintuale.
Non trattenne un respiro che le si mozzò in gola mentre sentiva anche'ella l'umidità che traspariva nel suo intimo. E lo sguardo non tradiva minimamente l'imbarazzo del momento. Voleva essere posseduta...lo voleva, con tutta se stessa...Con il dito le disegnai sul volto le fattezze del viso, scendendo dal naso fino alle labbra, e spingendoglielo nella bocca. Lo gustò avidamente, mentre una mano cercava la zip dei miei pantaloni e con l'altra i gancetti del body per farli scoppiare.
Si toccò quell'oceano di piacere, quell'attimo di eterna voluttà. Inumidí le labbra con la lingua, da parte a parte e mi fissò intensamente, come la fiamma osserva il ceppo che arde senza sosta.
La sua passera vogliosa si apriva in quell'atmosfera di ineluttabile gaudio che il corso degli eventi era destinato a portare. Angelita era di una bellezza metafisica che contrastava quasi con la realtà. "Eterea" nell'immanenza dei gesti del suo corpo.
"Ora tocca a me", esclamò avvolgendo nel palmo della sua mano il mio membro, nelle cui vene pulsava una voglia primitiva. Lo scappellò, si inginocchiò e lo baciò più volte per poi strofinare le labbra per tutta la lunghezza dell'asta come un'armonica. Sentivo il calore del suo respiro che lo plasmava. Un paio di strattoni e poi se lo infilò in bocca senza staccare i suoi occhi dai miei.
"Mhhh... ...