1. Quando una moglie....6


    Data: 21/02/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... mentre io le ero dietro più defilato.
    
    Fui colpito dall'espressione sorpresa dell'uomo, il quale, chiusa la porta alle sue spalle, senza mai togliere gli occhi di dosso a mia moglie, mi porse una bottiglia di prosecco Valdobbiadene e baciò mia moglie con un trasporto indescrivibile. Poi, staccatosi da lei, disse:
    
    "Hai deciso di farmi venire un infarto? Sei uno schianto e credo di non meritare tanta grazia".
    
    Mia moglie era vistosamente lusingata da quelle parole, così come lo ero io.
    
    Lei lo prese per mano e lo condusse in salotto, dove era stato apparecchiato il tavolo; poi si voltò e lo baciò ancora, con una enfasi a me sconosciuta.
    
    Nel frattempo stappai la bottiglia di prosecco e riempii tre "flute".
    
    Enzo ne prese due, di cui uno lo passò a lei. Io alzai il mio esclamando:
    
    "Alla nostra amicizia".
    
    Non avevamo ancora riposti i calici, che mia moglie offrì di nuovo la sua bocca ad Enzo.
    
    Questa volta sembrava come se sulle loro labbra ci fosse la colla, perché non smettevano più, fino a che lei, rivolta a me, disse:
    
    "Perdonami, amor mio, non voglio metterti da parte, ma penso che tu capisca il momento...."
    
    Come non amarla alla follia? Era presa dall'altro in una maniera forsennata, eppure aveva delle parole di riconoscenza per me che ne godevo.
    
    Cominciammo a piluccare qui e là, mentre io continuavo a mescere nei calici.
    
    Non contai quanti la mia lei ebbe a berne, ma, sedutasi sul divano, esclamò:
    
    "Oh, mamma mia, mi sono inciuccata, mi gira ...
    ... la testa, ma sono felice. Ora, però ho voglia d'altro" e così dicendo, rivolta verso Enzo che aveva preso posto al suo fianco, sfrontatamente prese a sbottonargli la patta.
    
    Ne tirò fuori un gran bel cazzo e, piegatasi su di lui, prese a ciucciarlo, quasi fosse un lecca lecca.
    
    Ad un certo punto, rivolta a me, disse:
    
    "Amore, non vedi quant'è? Da sola non ce la faccio; vieni ad aiutarmi".
    
    Io, dopo aver scambiato uno sguardo d'intesa con Enzo, mi inginocchiai fra le sue gambe ed accostai la mia bocca a quella di lei, procedendo ad un duplice pompino.
    
    Dopo qualche minuto, Enzo la prese in braccio e la portò in camera, adagiandola sul letto. In men che non si dica, era completamente nuda ed il profumo di lei e del suo sesso riempì la stanza.
    
    Mentre io le succhiavo i capezzoli, divenuti irti come chiodi, Enzo le assestava delle profonde leccate di figa, aspirandone gli umori che essa produceva in gran quantità.
    
    Poi ci scambiammo nelle nostre piacevoli attività: adesso ero io alle prese con la vulva di mia moglie e non me soffermai solo su di essa; mettendomi le sue gambe sulle spalle, la alzai quel tanto che servì a raggiungere il suo buchetto posteriore.
    
    Appena lì, i suoi sospiri di libidine, divennero rantoli.
    
    "Sssiiiiii.... che mi fate..... ancora... ancora"
    
    Tentavo di spingere la lingua nel buchetto e nel contempo notavo che più lo sollecitavo, più esso si dilatava, permettendomi di penetrare più all'interno.
    
    Poi lei: "Basta... scopatemi" e così ...