1. Esame di maturità - 5° episodio


    Data: 11/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Fab80, Fonte: Annunci69

    Esame di maturità – 5° episodio
    
    “Downtown’s been caught by the hysteria
    
    People scream and shout
    
    A generation’s on the move
    
    When disco spreads like a bacteria
    
    Those lonely days are out (…)
    
    I wanna get down, you spin me around
    
    I stand on the borderline
    
    Crying at the discoteque
    
    I saw you crying
    
    I saw you crying at the discoteque”
    
    (Alcazar, “Cryng at the discoteque”, 2001)
    
    Le discoteche sembrano ormai essere un retaggio del passato: ma ve le ricordate, Voi le discoteche?? Quante amicizie, amori, delusioni, gioie e torbidi intrallazzi si sono consumate in mezzo al frastuono, ai banconi del bar, o assai meno nobilmente (spesso a fine serata) nei bagni??
    
    Un modello di divertimento che, già in crisi, è stato affossato da questa terribile pandemia che ha tolto, a chi più a chi meno, la voglia di vivere e divertirsi.
    
    Vent’anni fa invece andavano ancora forte e, per un’ampia fascia di pubblico, era da sfigati non frequentarle il venerdì o il sabato sera.
    
    In quella notte di fine maggio 2001, il “gretaG” è il locale di tendenza del momento: sotto lo sguardo vigile di due nerboruti gorilla, una lunga file di ragazze e ragazzi attende impaziente il proprio turno d’ingresso: il momento in cui, ricevuta l’agognata drink-card, potrà lanciarsi nelle danze, farsi desiderare sul cubo o baccagliare al bancone…
    
    Non amo questo genere di intrattenimenti e non li frequento, qualche maligno direbbe a causa di un insopportabile snobismo intellettuale. ...
    ... Riconosco tuttavia che il posto ha il suo fascino: è una costruzione su tre livelli posta in posizione sopraelevata rispetto al lago. Dal giardino, disseminato di tavoli rotondi di ferro bianco e seggioline traforate, si vedono le luci dell’altra sponda. Ha piovuto un po' e le narici dilatate colgono, oltre a un confuso stratificarsi di profumi, un sentore di umidità campestre accentuato dal temporale che, fortunatamente, è appena finito.
    
    Il gruppo cena si è un po' perso; noi sei però siamo in fila vicini. Claudia sta parlando sottovoce ad Andrea che guarda dritto davanti a sé, Roberto ed Ombretta sembrano infervorati in una discussione di cui colgo qualche parola confusa, Eugène sta cercando nel portafogli la sua tessera “privilege” da esibire al gorilla per saltare la fila mentre io mi guardo intorno, avido di particolari.
    
    “Penserò a tutto domani a casa .. primum vivere, deinde filosofare” dico tra me e me: come molti figli unici tendo inavvertitamente a parlare da solo; tendenza accentuata dall’abitudine di ripetere a voce le materie di studio per avere una parlantina più fluida.
    
    La tessera privilege ha ottenuto il suo scopo e, tra gli sguardi invidiosi di alcuni, accediamo al tempio della musica dove una ragazza tutta sorrisi e scollature, ci consegna la drink-card
    
    “buon divertimento ragazzi!”
    
    “Woww… che scollo! Certo che se balli con noi, ci divertiamo meglio!” rispondono Andrea e Roberto subito apostrofati da Claudia
    
    “che zocc..a! sti due vedono un paio di ...
«1234...»