Ilaria e la scommessa Azzurra: Italia-Belgio (Quarti)
Data: 08/02/2021,
Categorie:
Incesti
Autoerotismo
Voyeur
Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu
... parapetto del soppalco – Ma è tua la roba che c’è sul mio letto? Possibile che non sai tenere un po’ di ordine?». Il ragazzo si guardò in giro: se la sarebbero bevuta, quella balla? Sembrava proprio di sì, a giudicare dallo sguardo che gli rivolse suo padre, con il quale di fatto lo invitò ad andare di sopra a rimediare alle proprie mancanze.
Quando raggiunse il piano superiore, la prima cosa che notò fu il suo bellissimo sorriso. «Tu sei matta» le sussurrò avvicinandosi, pure lui con un’espressione entusiasta stampata in faccia. Quando fu a meno di un metro da lei, lo sguardo andò a posarsi su quel reggiseno così sexy e sulle sue trasparenze, che ora poteva finalmente ammirare senza rischi. «Ah, giusto! – bisbigliò allora lei – Questo te lo dovevo già dal gol del due a zero…». Nel dire così portò le mani dietro la schiena, e senza alcuna esitazione lo sganciò. Poi tirò giù le spalline, e a quel punto lo tolse come se fosse la cosa più naturale del mondo. Paolo rimase senza parole. L’ultima – nonché unica – volta che l’aveva vista a seno nudo, era durata in totale pochissimi secondi. Ora invece lei restava lì a farsi guardare, con quelle tette così morbide e sfacciate, quei capezzoli vivaci e sbarazzini che puntavano verso di lui. Aveva anche un accenno di segno dell’abbronzatura che, allo sguardo del ragazzo, rendeva il tutto ancora più bello. Senza mai perdere il contatto visivo, lei gli prese la mano e senza alcun tipo di preavviso gliela posò appena sopra al ...
... proprio seno sinistro. «Senti come mi batte forte il cuore» gli disse seria. «Sei matta…» riuscì solo a ripetere lui, mentre i polpastrelli saggiavano la delicatezza di quella pelle abbronzata. Infine decise di osare anche lui: imitando ciò che aveva fatto lei, con la mano libera le afferrò dolcemente il polso, e lo guidò giù. Le posizionò il palmo proprio davanti al proprio inguine, e le sussurrò: «Questo te lo dovevo io per il due a uno…». Fu lei a completare il movimento, andando a posare la mano aperta sopra la patta dei pantaloncini. Dove poté sentire tutta la vigorosa eccitazione che suo cugino provava in quel momento. I loro volti si erano avvicinati sempre di più, e ora erano distanti pochi centimetri: si guardavano fissi negli occhi, potevano quasi avvertire il respiro l’uno dell’altra. «Gelato!» urlò la madre di Paolo dal piano di sotto, quasi risvegliandoli da un sogno, e ricordando loro che non c’erano pareti né porte a separarli da tutti gli altri, ma solo una rampa di scale. «Vai prima tu, io arrivo» disse Ilaria, ponendo fine a quel reciproco contatto, e raccogliendo dal letto una canottiera scura che già aveva preparato per il secondo tempo. Da indossare, nel rispetto delle loro scommesse, rigorosamente senza reggiseno.
Quella notte Ilaria si rigirava nel proprio letto, il sonno non le era amico. Erano andati tutti a dormire verso mezzanotte, ben dopo la fine della partita, che stavolta non si era protratta fino ai supplementari. Nel secondo tempo l’Italia era ...