Non si ricorda di me?
Data: 02/02/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... lavorare in un mio racconto?”, ripresi il discorso, facendogli cenno di accomodarsi.
Si sedette sul divano di fronte alla mia poltrona. I jeans stretti gli facevano un rigonfio di notevole livello alla congiunzione delle cosce.
“Si è bagnato un po’.” dissi, alludendo alle gambe fradicie fino ai ginocchi.
Lui fece spallucce e si sprimacciò il pacco.
“Quando sono uscito per venire da lei, c’era ancora il sole. Per fortuna il temporale mi ha colto qui vicino.”
“Le suggerirei di togliersi i jeans per farli asciugare, ma non vorrei che pensasse male…”
“Beh, mi asciugherei volentieri i piedi, se fosse possibile.”, disse lui.
“Si tolga le scarpe, - feci io – le prendo un asciugamano… anzi un asciugapiedi!”, ridacchiai.
Sorrise anche lui alla mia cretinata e cominciò a slacciarsi i le scarpe. Quando tornai dal bagno, si era tolto anche i calzini.
“Tenga.” feci, dandogli il telo di spugna, e mentre lui si asciugava, presi i calzini e li portai in bagno, dove li strizzai bene e li appesi da qualche parte.
“Grazie, - fece lui – è molto gentile. Mi dispiace disturbarla tanto.”
“Per carità… nessun disturbo… E’ stato un mio personaggio… siamo un po’ di famiglia, non trova?”
Tornai a sedermi nella mia poltrona e non volendo mi trovai a fissare i suoi piedi nudi, poggiati sull’asciugamano, che aveva steso a terra, evidentemente per non rovinarmi il tappeto, ovviamente persiano. Che posso dire? io non sono un feticista dei piedi, parliamoci chiaro, ...
... ma quei due piedi slanciati, così elegantemente arcuati, confesso che mi procurarono un certo turbamento interiore.
“Che magnifici piedi…”, mi lasciai sfuggire.
“Grazie. – fece lui – non sapevo che fosse feticista: nei suoi racconti non ne accenna mai.”
“Non mi dirà che legge i miei racconti… “, esclamai, fingendo stupore, nel tentativo di nascondere il mio compiacimento.
“Da quella volta che ho lavorato con lei, ho seguito tutte le sue uscite. Diciamo che sono diventato un suo appassionato lettore. Per questo mi sarebbe piaciuto…”
Sorrisi, fissando il suo bel volto maschio: mi sbagliavo o c’era una certa
intenzionalità nei suoi occhi? No, impossibile… Va bene che certe persone sono
disposte a tutto pur di arrivare a essere famose, ma che fama potevo dare io?
Abbassai gli occhi confuso, tornando a fissare i suoi piedi. Percepii che qualcosa stava cambiando nel nostro rapporto…
“Le piacciono?”, fece lui, sollevandone uno verso di me.
Intendo dire… che diavolo, io ero lo scrittore, lui il postulante venuto a chiedermi un ruolo…
La poltrona e il divano erano abbastanza vicini, per cui gli bastò allungarsi un poco per poggiarmelo sul ginocchio.
Non resistetti alla tentazione di prenderlo fra le mani e carezzarlo. Era asciutto adesso, e tiepido, piacevole al tocco. Non avevo mai carezzato un piede… a parte i miei, ovviamente, e lo trovai stranamente gradevole, soprattutto il contrasto fra la levigatezza del dorso e il morbido ruvidore della ...