1. In vacanza - Cap. 3


    Data: 21/01/2021, Categorie: Etero Autore: Nightwriter, Fonte: EroticiRacconti

    ... sorridendo
    
    Arrossii di nuovo, ma il mio sguardo vagò di nuovo in mezzo alle sue gambe e poi, spinta dall’eccitazione dissi:
    
    “Allora direi che per essere pari tu puoi guardarmi la patata!” E prima ancora di finire la frase mi girai verso di lui allargando le gambe.
    
    Rimanemmo a fissarci nei genitali per qualche minuto poi lui alzò la testa
    
    “Devo dire che hai una bella patata!”
    
    “Direi che anche tu hai un bel pisello, ma non ho molti metri di paragone!” risposi. Poi esitai un secondo e ripresi subito la parola “Posso toccarlo?”
    
    Lui sbarrò gli occhi poi quando si riprese dalla sorpresa esclamò
    
    “Puoi fare quello che vuoi!”
    
    Allungai la mano e glielo sfiorai con le dita, poi lo strinsi circondandolo con le dita.
    
    Restai immobile alternando lo sguardo tra il suo viso e la mia mano stretta intorno al suo uccello che lentamente si stava indurendo.
    
    “È caldo!” Sussurrai sorpresa
    
    “Già” mormorò lui. Il suo pene era completamente eretto e le dimensioni non erano cambiate molto rispetto a quando era mollo, ma si era semplicemente indurito. Cominciai a muovere la mano come avevo visto fare nei porno e a mia cugina quella mattina su quella stessa spiaggia.
    
    Lui mi guardava voglioso, e io avevo voglia di sentire la sua mano sulla pelle; sentivo la mia vagina bagnare l’asciugamano. Mi avvicinai fino a che non incrociammo le gambe e lui iniziò a sfiorarmi la coscia, guardandomi per capire se potesse continuare.
    
    Io annui e lui portò le dita alle mie labbra per ...
    ... poi scendere sul collo fino ai seni. Li prese in mano massaggiandoli e poi passò ai capezzoli.
    
    “Stringili” mormorai con la voce rotta dall’eccitazione.
    
    Lui li strinse fino a farmi male e io accelerai il ritmo della mano. Non ero mai stata così eccitata in vita mia e se avessi seguito l’istinto l’avrei fatto sdraiare per poi spingere il suo uccello dritto nella mia patatina bagnata, ma il buon senso mi fece frenare.
    
    Con una mano scese lungo la pancia fino ad arrivare alle mie labbra, sfiorò il clitoride con il pollice mentre con il medio cercò di entrarmi dentro. Quando incontrò l’imene una fitta di dolore mi fece trasalire e strinsi il suo pene più di quanto avrei dovuto.
    
    “Ahia” urlò lui
    
    “Scusa” Mormorai lasciando la presa
    
    “No, scusami tu!” Ribatté continuando ad accarezzarmi le labbra della vagina.
    
    Mi avvicinai sfiorando la sua bocca con la mia
    
    “Solo clitoride” Sussurrai prima di baciarlo e impugnare di nuovo il suo uccello.
    
    Avevo la lingua di uno sconosciuto in bocca, mentre con una mano mi stringeva i capezzoli e l’altra mi sfregava il clitoride. Il tutto mentre io facevo la prima sega della mia vita.
    
    A questo pensiero sentì l’orgasmo montarmi dentro: mi staccai dalla sua bocca e cominciai a gemere, lo sentii aumentare il ritmo e anche io velocizzai la mia mano, poi non capii più nulla. Mi ritrovai a urlare dal piacere, con il viso incastrato nel suo collo e la mano libera che stringeva l’asciugamano. Non mi accorsi che il suo uccello stava ...
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