La venere di ... milos
Data: 18/01/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: lokidiana, Fonte: Annunci69
... un’eleganza inusuale, quasi magnetica. Era molto serio ma trasmetteva affetto per quella ragazzina che a pelle mi dava l’idea di essere molto viziata: le sue smorfie nel leggere il menu gentilmente offerto dal cameriere me ne diedero conferma. Ma lui… lui mi intrigava e non ne capivo il motivo visto che esteticamente, nonostante il fascino, non era assolutamente nulla di che.
Diana era rapita da quell’uomo. Lo capii subito. Le chiesi se pensasse di essere stata riconosciuta: d’altra parte mi aveva raccontato di aver nuotato completamente nuda a pochi metri dal suo yacht, sperando di essere osservata. “Non direi proprio, me ne sarei accorta adesso che ho incrociato il suo sguardo” il commento laconico della mia donna, sempre più incuriosita dal profilo di quell’uomo.
“Whisky for me and one Coke for my daughter” lo sentii ordinare in un inglese che avrei ipotizzato essere australiano, scatenando il disappunto della figlia: “Dad, I am 18! I wanna drink alcool!!” la supplica puerile della biondina.
Dopo qualche minuto di confronto fra me e Diana, in cui immaginammo vita, morte e miracoli di quell’uomo alle prese con la lagnosa figliola che ormai né io né la mia lei sopportavamo per partito preso, i nostri discorsi tornarono su binari familiari.
Fino a che, a un certo punto, uno dei camerieri si avvicinò con una bottiglia di Champagne posandola innanzi a noi: “E’ offerta da quel signore laggiù, mi ha detto di dirle, signorina, che ha un eccellente stile nella ...
... nuotata”.
Ero paralizzata. Mi aveva visto, e la cosa mi eccitava, ma ciò che davvero mi sorprendeva era il fatto che in quel breve scambio di sguardi quell’uomo non avesse rivelato il benchè minimo segno di riconoscimento. Come aveva fatto??
“C’è qualcosa che non so?” mi chiese comprensibilmente Federico. “No amore, nulla di più di ciò che ti ho raccontato”.
Silenzio.
“Bene, allora proviamo questo Champagne e fagli cenno di apprezzare il gesto” mi disse lui poi.
Lo guardai dritto negli occhi. Era eccitato e incuriosito, divertito e forse spaventato.
In effetti non mi aveva mai vista così, presa da un mix di attrazione e paura verso un perfetto sconosciuto.
Trasformai in realtà quello che Fede mi aveva chiesto di fare per la soddisfazione del facoltoso straniero di fronte a me, ma tenni a rassicurarlo: “Scordati che ci faccia qualcosa, mi incute timore”.
Mi aveva fatto piacere quella rassicurazione. Più volte con Diana avevamo fantasticato su altri uomini che partecipassero al suo piacere: strumenti della nostra perversione, a disposizione per cavalcare le dimensioni più proibite della nostra intimità. Ma si sa, un conto è pensarlo un conto è farlo, e quella situazione aveva molte incognite rispetto alle tante immaginate.
Le sorprese, però, non erano finite.
Non potevamo, infatti, restarcene lì a sorseggiare da soli la magnum gentilmente offerta da un palese corteggiatore della mia fidanzata e francamente volevo provocare lei tanto da capire sino a dove si ...