L’inizio della fine: 8° capitolo
Data: 14/01/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: Claudio78, Fonte: RaccontiMilu
... prima resistenza iniziò a sodomizzarla come aveva sognato di fare ogni giorno degli ultimi tre mesi. Marcello osservava, eccitato, la scena. Provava pena per la moglie, degradata ad oggetto sessuale di chiunque avesse abbastanza soldi da poter acquistare il diritto di prevaricarla. Da parte sua, Catia, per la prima volta, pianse. Pianse guardando il suo ex marito che pagava uno sconosciuto per scoparle il culo davanti a lui. Pianse pensando alla vita che aveva abbandonato buttandosi tra le braccia, ma più precisamente sul cazzo, di Roberto. Era talmente presa dai suoi pensieri che fu sorpresa quando il ragazzo le si presentò davanti con il cazzo nudo spingendole la cappella sulle labbra perché le aprisse. “Ti ho fatto male eh, troia?”, domandò mentre le fotteva la bocca, ingannato dalle sue lacrime. “Adesso ti faccio bere la medicina!!!”, aggiunse poco prima di scaricarle anche in bocca la sua euforia. Quando lui smise di muoverlo dentro la sua bocca, Catia non vedeva l’ora di poter nuovamente chiuderla e soprattutto non aspettava altro che mollasse la presa dai suoi capelli, che strattonati durante quel pompino, le avevano procurato dolore ovunque sulla testa. Si sentiva come se fosse stata abusata da più persone, invece quello era l’effetto del desiderio represso di un ragazzo giovane. Pagato dal suo ex marito.
Quando furono soli, con l’eccezione dell’occhio vigile di Roberto che entrambi erano sicuri li stesse osservando, Marcello si alzò, senza fare il minimo ...
... tentativo di nascondere l’erezione che lo spettacolo cui aveva assistito gli aveva procurato. Catia era sdraiata a pancia in giù sul letto, non osava guardarlo, né si era rivestita dopo l’ultimo cliente. Marcello le si portò dietro e mise un ginocchio sul letto accanto a lei, le accarezzò i capelli, poi la schiena e non resistette a passare una mano sul suo sedere. Il tocco delle sue natiche lo distolse da qualsiasi sentimento di compassione. Dopotutto lei aveva fatto la sua parte per finire in quella situazione. Si abbassò i pantaloni e tirò fuori il cazzo ancora in tiro dopo lo spettacolo e le si mise sopra. “Che cazzo fai?”, protestò lei con la voce ancora rotta dal pianto di poco prima. “Tu stai zitta, in qualche modo ho pagato il mio biglietto!”, le rispose mentre riassaporava la sensazione di esserle dentro, nonostante adesso la sua fica fosse decisamente meno stretta di come ricordava. Le mise le mani sulle natiche per tenerle ben aperte ed iniziò a scoparla, mentre nella sua mente rivedeva tutte le scene più brutte ma anche più eccitanti della sua vita: lei che spompinava Roberto, lui che la faceva calare sul suo enorme cazzo, sconosciuti che la palpavano e le sborravano in bocca. Questi pensieri, che da un lato lo abbattevano ma dall’altro lo caricavano, lo aiutarono a durare più di quanto avesse immaginato, nonostante avesse iniziato ad infilare il pollice nel culo di Catia, cosa che un tempo adorava fare. Si fermò. Uscì da lei e la fece voltare, voleva guardarla negli ...