LAURETTA cap. 10 Ultimo atto
Data: 12/01/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Karina, Fonte: RaccontiMilu
... precedenza e attesi.
Dopo una decina di minuti dei passi leggeri scesero le scale e Lauretta apparve nuda, rossa e raggiante come una sposina alla prima notte di nozze. Mi fece tenerezza, adesso mi pareva minuta e così vulnerabile che svanirono tutti i pensieri negativi che avevo formulato nei suoi riguardi e poi, ero stanca, ancora veramente stanca. Facendomi con la mano un saluto gentile, si chiuse in bagno e subito sentii sollevarsi il coperchio del water; cercando di non fare rumore salii al piano superiore e entrai in camera. Il mio compagno era profondamente addormentato e russava come un porco. Malgrado il mio risentimento, lo coprii con il lenzuolo e diedi aria alla stanza per disperdere l’odore di sesso che vi aleggiava, girai gli occhi attorno e presi la mia decisione.
Trassi una piccola valigia poco più grande di una 24 ore e la posi aperta sopra una sedia quindi aprii uno dopo l’altro i cassetti del comò e scegliendo con cura la riempii di tutto quello che immaginai mi sarebbe servito per quello che intendevo fare. Ridiscesi le scale, adesso si sentiva lo scroscio dell’acqua della doccia; entrai in garage e posi nel cofano posteriore il mio piccolo bagaglio quindi rientrai in casa. Lauretta si stava rivestendo, le diedi da mettere una delle mutandine che aveva lasciato nei giorni precedenti e che avevo lavato.
Mangiò con appetito il suo panino e mangiò anche il mio, nel frattempo era arrivata la telefonata della madre che avvertiva che sarebbe passata ...
... dopo circa una ventina di minuti. Quando suonò il campanello Lauretta era pronta. L’accompagnai fuori dal cancello, dopo i soliti saluti, la madre mi ringraziò per il disturbo che mi ero preso tenendo la sua figliola, Lauretta mi buttò le braccia al collo e dandomi un bacione sussurrò al mio orecchio: “Grazie!”; arrossì in modo talmente delizioso che mi chiesi se non l’avessi giudicata male. Guardandola allontanare con la sua giacchina severa da college inglese mi parve così gentile e delicata che mi chiesi se era la stassa ragazza che si era data senza ritegno al sesso sfrenato.
Rientrata in casa mi gettai sul divano e vestita com’ero mi addormentai profondamente svegliandomi nel cuore della notte con dei brividi di freddo che mi costrinsero ad alzarmi e a salire tremante le scale per coricarmi in un cantuccio del letto senza nemmeno sfiorare il mio uomo. Il mattino seguente, il suono della sveglia non ci svegliò neppure, ci alzammo che erano le 9 passate. Guardai il mio compagno come si guarda un estraneo e non mi pentii della mia decisione della vigilia. Gianni telefonò al meccanico dove aveva lasciato il furgone ed ebbe la notizia che sarebbe stato pronto entro un’ora, il tempo che avremmo impiegato per giungere a fondo valle.
Per tutto il tempo del viaggio non scambiammo neppure una parola. Nello scendere dalla vettura Gianni si sporse verso di me per il bacio, ma io mi scostai istintivamente.“Ci vediamo a casa?” Chiese lui che non aveva ancora capito.“ Non credo ...