LAURETTA cap. 10 Ultimo atto
Data: 12/01/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Karina, Fonte: RaccontiMilu
... volume riempiendo la stanza. Solo alla fine, quando giunsero al culmine, ebbe un barlume di lucidità che gli consentì di uscire dalla fanciulla.
Un getto chiaro si levò colpendo la ragazza al collo, a quel caldo contatto, Lauretta si adagiò completamente, allungò una mano e afferrato il membro in orgasmo prese velocemente a masturbarlo, altri getti seguirono colpendola fra le tettine poi sull’addome e infine sul ventre. Lei continuò a menare gioiosamente il cazzo esclamando: “ si, si, si, si, si.” mentre con l’altra mano si spalmava lo sperma sul collo, sui piccoli seni, sulla pancia, come fosse una crema di bellezza.
Ero esterrefatta, in quel momento odiai la ragazza che avevo tanto amato, odiai il mio uomo e odiai anche me per aver consentito e accettato questa situazione, ma sopratutto per aver goduto insieme a loro in un trio al quale non avevo partecipato ma che aveva provocato in me un orgasmo del quale sentivo ancora gli spasimi. Mi sedetti su una sedia con una tovaglietta per detergermi fra le cosce. Nella stanza aleggiava un odore di sperma misto ad odore di fica, della mia fica perché quella di Lauretta era sì bagnata, ma di unguento lubrificante. Mi passai una mano sui seni, erano duri, ancora duri, trasalii sfiorando i capezzoli.
Guardando la coppia nuda sul letto capii che non avevano ancora finito, Gianni stava tributando alla puttanella le coccole che fino ad allora aveva riservato solamente a me, vezzeggiandola, detergendo lo sperma di cui era ...
... imbrattata con un angolo del lenzuolo. Lei si crogiolava sotto le sue mani accarezzandolo a sua volta in maniera indecente, entrambi dimentichi della mia presenza.Lo so, avrei dovuto andar via, fuggire dall’oscena coppia ma non lo feci, rimanendo immobile sulla mia sedia, una mano fra le cosce, l’altra ad accarezzarmi i seni talmente duri che mi facevano male.
Con occhi sbarrati vidi Lauretta afferrare ancora il membro traendolo a se, non curandosi di trovarlo praticamente floscio, costringendo Gianni ad avanzare sopra il suo corpo con le ginocchia aperte. Giunto sopra il suo viso, lei fece lo sforzo di sollevare il capo, lui la sostenne con la mano dietro la nuca e lei aprì la bocca. Dire che prese in bocca il suo cazzo non risponde a verità, lo aspirò, si lo aspirò come una bambina aspira un ghiacciolo, lo vidi entrare per intero nella sua bocca, lui poggiò le mani alla spalliera del letto guardando sotto di se quel viso angelico di cui vedeva solo parte del capo con i capelli dorati sparsi, la fronte, gli occhi, il naso e null’altro ma sicuramente sentiva il suo succhiare e io vedevo le guance incavate della giovane troia e quando lui cercò di arretrare le reni lei si aggrappò al suo culo trattenendolo per un tempo che mi parve lunghissimo finché la sua bocca non riuscì più a contenere il membro in erezione e tossendo dovette lasciarlo uscire.
Era duro il cazzo del mio uomo e grondava della saliva le cui gocce viscide cadevano sul giovane viso, lei tossì ancora, ridendo ...