1. Ma mamma si è fatta l’amante?


    Data: 01/01/2021, Categorie: Erotici Racconti, Autoerotismo Tradimenti Autore: giusagoma, Fonte: RaccontiMilu

    ... arrivava mi indisponeva, ma quando non arrivava non vedevo l’ora che arrivasse. Lo so, è un controsenso che non riesco nemmeno io a spiegarmi.
    
    Qualche mattina dopo eravamo al mare, io mamma e la vicina di casa. A un tratto arrivò Umberto. Mamma, sdraiata al sole sulla sua asciugamano, saltò in piedi come una molla. Gli dette la mano, un bacio sulla guancia, e si allontanò con lui lungo la battigia. E così si ripetè il copione già visto sul lungomare qualche giorno prima. Allo stesso modo, dopo alcuni minuti lei tornò da sola, ma sempre felice dell’improvvisato incontro. Improvvisato quanto, adesso mi chiedo?
    
    Nei pomeriggi successivi l’appuntamento fra Umberto e mamma sul lungomare diventò fisso con cadenza giornaliera. E tutte le volte si allontanavano discutendo su cose che io non riuscivo a sentire, intrattenuto dalla vicina. A questi appuntamenti si aggiunse un particolare: prima di uscire di casa, la mia mamma usava il mio piccolo telescopio per “sbirciare” in direzione casa di Umberto. Sicuramente si erano creati una sorta di “segnale”, magari con una tapparella abbassata, ad esempio, per comunicare fra loro.
    
    Ma dopo alcuni loro incontri pomeridiani, improvvisamente la situazione si fece più intrigante. Fu sempre di pomeriggio, mentre babbo era rimasto da solo a casa, che ci recammo per l’ennesima volta a passeggiare sul lungomare. Mentre eravamo seduti sul muretto, puntualmente ecco in fondo alla strada spuntare Umberto. Stavolta lui non si avvicina, ma ...
    ... stavolta è la troia di mia madre ad andargli incontro con passo spedito, quasi correndo. E stavolta, anziché passeggiare sul lungomare, li vedo scendere in spiaggia e sparire dietro i tetrapodi in cemento (gli scogli artificiali frangiflutti). Non saprei specificare quanto si siano trattenuti, ma la loro assenza dalla mia vista per me sembrò un’eternità. All’imbrunire vidi spuntare la mia mamma, da sola, da dietro quei tetrapodi. Ero troppo piccolo per maliziare sulla cosa e quindi mi rallegrai sul suo ritorno, incurante di osservare dettagli significativi, come i capelli scombinati o la camicetta sgualcita, o qualsiasi cosa potesse far sospettare una sveltina, una pompa, una pomiciata fra loro due….
    
    Ma non finì qui. Passarono alcuni giorni e un pomeriggio tornammo nuovamente, per l’ennesima volta, a passeggiare su quel lungomare. Come consuetudine ci sedemmo sul muretto antistante la spiaggia, ma stavolta Umberto non si fece vivo. Dopo un po’ di attesa la mia mamma si alzò e si allontanò dicendomi di aspettare lì con la vicina di casa. A un tratto mammina sparì dalla mia vista. Quel giorno era più tardi delle altre volte e così stava per farsi notte più rapidamente del solito. Prima che fosse buio del tutto, la mia vicina mi prese per mano e mi disse di rientrare a casa che la mia mamma l’avremmo trovata lì. Non capii ma ubbidii. Ovviamente, giunti a casa, dovetti attendere nell’appartamento della vicina l’arrivo della troia che avvenne a tarda sera, quando i crampi della fame ...