1. Regalo di nozze


    Data: 01/01/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Incesti Tradimenti Sesso di Gruppo Autore: Arte_mide, Fonte: RaccontiMilu

    ... venivo, gli ho chiesto io di non farmi venire. In bagno mi potevo sedere comodamente sul suo cazzo, sempre pronto per me. Mi leccava anche la figa, ma lo fermavo prima, intanto sbrodolavo su tutte le mie gambe e sul suo cazzo. Anche con lui succhiavo e leccavo. Il suo cazzo era più piccolo di quello di Davide, e la differenza la sentivo, però forse lui era più bravo, e sapeva sicuramente come fare a sopperire la differenza.
    
    Dopo che Davide mi era venuto tra le tette avevo fatto fare lo stesso anche a zio. Ho avuto un totale di quattro sborrate quasi tutte di Davide ammetto, ero arrivata al punto che non potevo abbracciare nessuno, ho dovuto passare l’asciugacapelli a fine serata o avrei passato sborra fredda su tutti gli invitati. Sentivo la sborra secca, appiccicosa quando mi aggiustavo il corpetto e le tette. Ho dovuto spruzzare anche un po’ di profumo.
    
    Prima di tornare alla festa però, mentre mi stava leccando la figa e lo imploravo di non farmi venire, si ferma. “Piegati troia” mi dice, “piegati bene come la cagna che sei”. Mi spinge la testa nel cesso, sento il mio respiro che rimbomba sulla ceramica. Mugolo di piacere “zio ti prego, ti prego continua”, mi tiene per i capelli, la testa nel cesso. Sento che stringe le labbra e crea la saliva in bocca. Finalmente si è deciso, penso.
    
    Mi alzo dal cesso, lo vedo mentre la saliva gli cola dalla bocca, sul mio sedere, nel mio sedere. Mi rigiro, mi rilasso come so fare bene, calmando il mio respiro. Intinge il cazzo ...
    ... nella mia figa, lo copre di umori il più possibile e poi sento nel culo. Pian piano scende, come sempre, e poi inizia a muoversi. Continua così ma in poco tempo aumenta il ritmo, urliamo insieme e ci insultiamo a vicenda. è tutto fantastico, arrivo al punto in cui mi abbandono completamente al piacere. Vengo, e vengo anche copiosamente.
    
    Mi ritrovo appoggiata sulle braccia incrociate sul cesso e il fiatone. Sento la zip di zio che sale, apre la porta ed esce dal bagno, chiude a chiave e mi lancia la chiave dentro, dalla finestrella laterale. Mi lascia così, il culo aperto e la figa fradicia, con la testa nel cesso mentre mi riprendevo dall’orgasmo.
    
    Ci metto almeno cinque minuti ad alzarmi, mi guardo allo specchio, sono devastata, tutta rossa. Fortunatamente il trucco leggero ha resistito come doveva e la pettinatura semplice non mi dà problemi. Tutto calcolato.
    
    Stavolta mi faccio un meritato bidet, aspetto il tempo che ci metto per cacciare sempre quel po’ di liquido dopo un orgasmo. Uscendo dal bagno mi ferma mia madre, non l’ho proprio vista oggi. Mi prende sottobraccio e torniamo alla festa.
    
    CAPITOLO IV
    
    Dopo il taglio della torta, aspettando che tutti avessero la loro fetta, ci fanno salire sulla piattaforma dove molti hanno fatto karaoke durante la sera.
    
    Ci fanno sedere su sgabelli alti da bar, l’uno accanto all’altra, mentre a turno, passando il microfono raccontavano aneddoti e ricordi di vita.
    
    Quando ognuno ha la sua torta, prima che iniziamo a ...
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