Godiamo
Data: 31/12/2020,
Categorie:
Racconti Erotici,
Gay / Bisex
Autore: Bollentispiriti, Fonte: RaccontiMilu
Desto la tua curiosità, ma anche tu, non credere, mi intrighi molto. So che vorresti conoscermi; vedere se corrispondo alle tue aspettative: coscia lunga, seno conturbante, capelli lunghi, preferibilmente biondi e, soprattutto, disponibile a concedersi, possibilmente solo per un’ora di…intrattenimento; così vorresti! Il viso? Basta che sia potabile, dato che non significa molto. Un profumo gradevole, anche se credo che ti soffermeresti di più su altri argomenti.
Davanti a te mi spoglio. E già questo ti fa venire le vertigini! Comincio dalla gonna. Apro la cerniera e la sfilo portandola sulle anche. I tuoi occhi strabuzzano dalle orbite ad accarezzarmi i fianchi tondeggianti, mentre appare il reggicalze sulla mutandina di pizzo nero. Mi giro, porgendoti di tre quarti la schiena, mentre l’involucro satinato scivola lentamente, scoprendo glutei sodi e cosce tornite, fasciate da sottili calze di seta nera.
E tu? A bocca aperta, ti liquefai, mentre aspetti che le gambe riemergano dal baccello che si affloscia ai miei piedi, scoprendo la caviglia snella. Raccolgo un lembo della gonna con la punta del D’orsay, dal cui décolleté si disegna l’arco plantare sinistro, e te la tiro sul viso. Tu la raccogli come una reliquia, mentre ti fisso, ambigua negli occhi, come un serpente che sta incantando la sua preda.
Mi accarezzo le anche e sbottono la camicetta di seta bianca; bottone dopo bottone, lentamente, liberando anche le maniche. D’improvviso la sfilo buttandola sulla tuo ...
... capo. Ti affanni a spostare il morbido tessuto per non perdere neanche una frazione di quella veduta che fotografi con occhi concupiscenti. Ti siedi sul letto, tenendoti il mento con le mani, la testa attratta dalla mia presenza.
Il pizzo nero del reggipetto copre i miei capezzoli. Mi avvicino a te e ti faccio segno di liberarmi il seno da quella striscia ingombrante. Appena sganciato il fermo mi allontano di due passi e trattengo il reggiseno imbottito, restando di lato in modo da mostrare il fianco, arcuando una gamba in avanti, appoggiata sull’alluce del piede destro.
L’effetto è dirompente. Vedo che ti ecciti e ti liberi della camicia e dei pantaloni, comprese le mutande. Appare quel turgido ingombro che declina il tuo sesso fra le gambe. Il gioco si fa duro e io divento beffarda. Butto l’inutile indumento sul tuo sesso, ricoprendolo. Vedo che s’accresce, impigliandosi nel pizzo.
Giro su me stessa e mi pongo davanti a te a gambe larghe. Sono perfettamente liscia, senza un pelo. Inizio ad abbassare lo slip. Porto giù l’orlo fino a scoprire la fossetta che si forma all’altezza del fosso pubico. Il mio giocattolo è custodito al calduccio fra le cosce. Il movimento lo fa inturgidire. Subito balza fuori dallo stretto canale in cui era riposto e mi si stende davanti, ballonzolando. Solo il reggicalze resta a sostenere in linea le mie calze.
I tuoi occhi sono estasiati da tanta meraviglia. So che vorresti prenderlo, farlo tuo, ma mi scosto ancora di più e lascio cadere ...