Una vita banale
Data: 30/12/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Cuckold
Incesti
Autore: troy2, Fonte: RaccontiMilu
... confusa; è venuto vicino, accarezzandomi. Ho cercato di allontanarlo, ma non troppo decisa e lui è subito tornato alla carica, sussurrandomi frasi d’amore, dicendomi che ero l’unica donna che amava e che il sesso non c’entrava nulla. ‘Ma è tua nonna, capisci?’ ‘E che significa? Anche tu sei mia madre!’ ‘Ma io non ti basto?’ ‘Non è questo!’ ‘Allora cos’è?’ Si offrii di spiegarmelo, se solo gli avessi dato modo di raccontare e decisi di ascoltarlo. Aveva fissato di tenere per luglio l’esame di analisi 1 e chi meglio di sua nonna poteva aiutarlo, anzi aiutarli. Già, perché il piano era che chiedesse a quella troia di mia madre di aiutare lui e due suoi compagni di corso a preparare l’esame. Lei aveva accettato di buon grado, come prevedeva; così si erano presentati a casa sua il giorno e l’ora fissati. Era maggio inoltrato ed il caldo si faceva sentire: mia madre indossava una larga maglietta bianca a maniche corte ed una gonna plissettata. Niente di seducente. Li aveva accolti e fatti sedere al tavolo insieme a lei: avevano cominciato a trattare il primo argomento con lo studio di una lunga funzione. Lei, per meglio seguire tutti, si era, dopo un po’, alzata, cominciando a passare da uno all’altro, per vedere lo sviluppo delle operazioni. Correggeva gli errori, chiarendo i concetti e soffermandosi vicino. Erano passate quasi due ore, da quando avevano cominciato: mio figlio si alzò e le andò alle spalle, cominciando a massaggiarle il collo. Lei ...
... non si sottrasse, dimostrando, anzi, di gradire; lui diventò più audace e, sfruttando la sua maggiore altezza, infilò le mani sotto la maglietta. ‘Dai su, fai il bravo!’ aveva detto lei, bloccandogli le mani. ‘Nonna, fa un caldo bestiale. Sei tutta sudata: ti asciugo un po’!’ Aveva cominciato a sfregarle la maglietta sulla pelle per detergerle il sudore. ‘La maglietta è zuppa: faresti bene a toglierla!’ dicendolo aveva cominciato a sollevarle la maglietta, senza che lei opponesse resistenza. In quel mentre era arrivato mio padre, che, intuendo le intenzioni del nipote, si era sfregato le mani ed era andato ad accomodarsi in poltrona, pregustando lo spettacolo. La maglietta era volata via, lasciando mia madre con indosso il solo reggiseno a tenere su un seno tutto sommato ancora bello, non troppo grande e sormontato da due capezzoli appuntiti, che premevano, vogliosi, sotto la stoffa. ‘Non credi sia opportuna una pausa, nonna?’ chiese mio figlio. ‘Siete stanchi? Preparo un caffé o preferite un gelato?’ ‘Io preferirei occupare meglio il tempo!’ ‘Tu sei un birbante. Ma non mi sembra il caso: o quasi 50 anni più di voi!’ ‘Ahiahi, professoressa. Un errore così, da lei, non me lo aspettavo.’ ‘Quale errore?’ ‘Noi abbiamo venti anni più venti anni più venti anni. Uguale 60 anni: quindi la differenza è solo di dieci anni!’ ‘Se le cose stanno così, allora ce la possiamo concedere questa pausa, sempre che il nonno sia d’accordo!’ Figuratevi: quel gran cornuto di mio padre ...