Viaggio in nepal - parte conclusiva
Data: 30/12/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Porcoperporco, Fonte: Annunci69
... cappella e non affondava mai oltre. Iniziai a muovere il bacino avanti ed indietro per invogliarlo a prendere confidenza con tutta la mia mazza ma senza successo. Dopo alcuni minuti presi io il controllo della situazione e, come mi capita spesso, non ci volle molto che’ gli iniziassi a scopare la bocca.
L’inesperto nepalese però non era molto avvezzo alla pratica: non aveva ancora imparato a tenere i denti al posto giusto. Fu un mezzo disastro, sia per i forti conati di Indira, sia per la mia cappella che venne malamente escoriata dai sui incisivi.
‘’Devi tenere la bocca tutta aperta’’, gli urlai mentre lo prendevo a schiaffi sul viso. Iniziai automaticamente a sputargli in faccia e in bocca ogni volta che tiravo fuori il cazzo dalle sue fauci, gli ordinavo di nuovo di stare fermo e poi affondavo il cazzo più in profondità. Dopo molti tentativi Indira era quasi riuscito a prendere tutto il mio randello senza farmi male. Forse stava imparando a fare la brava cagna.
Dopo esserci asciugati ci trasferimmo in una delle camere, Indira mi rimaneva attaccato al cazzo come una piattola. Gli dissi di girarsi e di mostrarmi il culo; era un buco piccolo e nero, senza peli. ‘’Se non è vergine poco ci manca’’, pensai ‘’bisogna assolutamente battezzarlo’’.
Feci sdraiare Indira sulla schiena, indossai il preservativo e per la prima volta durante quel viaggio dovetti usare del lubrificante a base di acqua. Il mio mantra è andare sempre e comunque di saliva, tranne che nel caso ...
... di dilatazioni estreme per cui serve roba specifica. Versai il gel per fighe secche sul mio cazzo e nel culo di Indira prima di provare a profanare quello che sembrava veramente un culo vergine.
Invece fu più facile del previsto. La mia minchia entrò nel culo di Indira agevolmente, poco alla volta riuscii a scivolare tutto dentro senza che il nepalese urlasse più di tanto. Era una meraviglia come quel culetto mi risucchiasse tutto, iniziai a dargli dei bei colpi mentre lo tenevo per i fianchi.
Affondavo nella sua carne con movimenti sinuosi senza alcun problema, avevo la strada totalmente libera. Evidentemente Indira era molto eccitato perché mi sembrava che avesse lasciato il mondo terreno: i suoi occhi erano socchiusi, il suo corpo abbandonato alla mia volontà, i suoi mugolii sembravano le monotone preghiere buddiste. Sembrava trasceso.
Lo riportai con i piedi per terra. Volevo che partecipasse maggiormente al nostro incontro. Gli dissi di cavalcarmi con il culo. Mi sdraiai sul letto a gambe larghe e attesi che Indira facesse scivolare il mio cazzo dentro il suo buco ormai capiente. Inizialmente fui io a impartirgli i movimenti giusti per fargli capire come poter godere entrambi nel modo migliore.
Gli insegnai la tecnica della brava mugnaia: occorre impastare con il culo con movimenti fluidi atti a stimolare la prostata e garantire la massima penetrazione. Imparò rapidamente. E mi fece godere tantissimo.
Indira non solo ballava sul mio cazzo ma aveva anche ...