La sorella della mia amica
Data: 25/12/2020,
Categorie:
Feticismo
Autore: Max-Arson, Fonte: EroticiRacconti
... tutti i modi possibili, sul suo volto comparve un sorriso.
"Adesso mi preghi? Sei proprio un verme!" Mio dio, quanto ero eccitato. Allo stesso tempo, però, ero anche terrorizzato.
"Ascoltami bene, se non vuoi che io racconti delle tue perversioni alla mia sorellina vieni qui domani pomeriggio, per le 4 e 30. Lei non ci sarà, così io e te potremmo discutere di quello che è successo, e magari metterci una pietra sopra" Sembrava gentile, ma il tono in cui lo disse lasciò intendere un sadismo di base. Io accettai di buon grado e scappai via appena mi ordinò di sparire. Quella notte non dormì, continuavo ad essere sconvolto e ma anche terribilmente eccitato.
Il giorno dopo, mi presentai puntuale a casa di Alice, anche se lei non c'era. Mi aprì Marta, bellissima come sempre.
"Eccolo, il pervertito". Non risposi. "Entra". Entrai e la seguì, Marta si sedette al tavolo in salotto ed io feci lo stesso, prendendo una sedia di fianco a lei. "Mi dispiace, non sono riuscito a..." Iniziai a scusarmi ma venni interrotto, Marta allungò le gambe e posò i piedi sul tavolo, praticamente in faccia a me. Indossava un paio di vecchie Nike bianche, ormai rese grigie ed usurate dal continuo utilizzo, dalla quale fuoriuscivano dei calzini bianchi. Il mio battito accellerò ed io la guardai.
"Zitto" Disse. "E leccami le suole, se non vuoi che io dica tutto a mia sorella" Quando vide che rimanevo fermo, aggiunse:" Avanti, verme! Non mi piace ripetermi due volte" Non ci potevo credere. Le ...
... sue suole erano sporchissime, di un colore marroncino, ma questo non mi fece desistere. Eccitato com'ero non potevo che obbedire al suo ordine. Mi chinai e passai la mia lingua sulle suole delle sue Nike, leccai la sporcizia sentendone l'amaro sapore nella mia bocca. Marta era visibilmente soddisfatta.
Dopo un paio di minuti, allontanò la mia faccia con un calcio. "Ora toglimele" Disse, ancora una volta non esitai. Delicatamente le sciolsi i nodi delle stringhe e le tolsi la scarpa destra, liberando un poderoso piede numero 38 coperto da un sudicio calzino bianco. Feci lo stesso con la scarpa sinistra.
"Annusale, e dimmi che odore hanno" Annasai e godetti nel sentire il caldo odore di quelle scarpe appena sfornate, ancora intrise del suo sudore. "Buonissimo" Dissi.
"Bene, adesso voglio che annusi i miei calzini. Affonda bene la tua faccia da cane, voglio che inspiri bene il loro aroma". Lo feci. Inalai a fondo l'aroma di quei calzini sporchi, rimanendo con la faccia premuta contro le suole finché non ebbi la necessità di respirare. La puzza dei piedi di Marta mi aveva invaso le narici, il suo denso sudore mi bagnava la faccia. "Come sono?" Chiese lei, sempre con fare maligno.
"Buonissimi, padrona" Mi venne spontaneo, ma dal sorriso di Marta capì che quel nomignolo le era piaciuto.
"Ora toglimi i calzini e mettiteli in bocca, poi massaggiami i piedi" Feci anche quello, ormai ero in sua completa balìa. Le massaggiai i piedi per tutto il pomeriggio, mentre in bocca ...